Le vedute con data di Ben McLaughlin
L’artista britannico Ben McLaughlin (nato nel 1969) è autore di decine di quadri nel cui titolo è segnata una data, nel formato mese, giorno, anno (talvolta anche ora) insieme con la trascrizione di un fatto. Spesso drammatici, i titoli contrastano con le immagini di strade, locali, giardini, dipinti con una cultura visiva memore di Hopper. Definiti come una “quinta dimensione” dei dipinti, i titoli sono il residuo dell’accumulo di notizie lette sui giornali o ascoltate alla radio nell’arco di una giornata. La data è l’oggetto di un lavoro accurato da parte di questo artista (come lo è stato in modi diversi per Andy Warhol o per On Kawara), che annota in piccoli album le effemeridi del sole e della luna, la qualità dell’aria a Londra, le definizioni non trovate nel cruciverba e la notizia di prima pagina del giornale. “The prettier the painting, the more sinister the title”: più un’immagine è piacevole, più il titolo può essere sinistro. In quest’affermazione del pittore si riflette, rovesciata, la tradizione di certi sistemi di memoria, per i quali, per ricordare qualcosa bisogna associarla a una figura insolita e straniante. Qui l’immagine è familiare, mentre il titolo non lo è, collegando la data di un giorno qualsiasi in un posto qualsiasi a un fatto singolare, a un evento politico. Una strada con le strisce, il lampione e tranquilli passanti porta come titolo – per esempio – la notizia dei tragici disordini nello stato di Timor Est: September 07 1999: Indonesian Army and militia groups continue to run amok in East Timor. Sono opere che hanno a che fare con la memoria, con i meccanismi che fissano informazioni esterne sulla scena quotidiana, mentre la data fa da cerniera e registro. L’artista ha dedicato serie di opere anche ai giorni della settimana e alle ore. Una selezione su Bridgeman Art Library. (a.s.)