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24/7, arte contemporanea, corsi magistrali, Design, Jonathan Crary, Sapienza, Sarah Cook
Nel 2013 lo storico dell’arte statunitense Jonathan Crary (Columbia University) pubblicò un libro singolare, dal titolo 24/7. Il capitalismo all’assalto del sonno. La partenza è un dipinto del pittore britannico Joseph Wright of Derby, Arkwright’s Cotton Mills By Night, 1790 ca.: la tela rappresenta un edificio di cinque piani in un paesaggio notturno, con tutte le finestre illuminate, è un cotonificio nel Derbyshire, dove i turni consentivano alla fabbrica di rimanere in funzione anche di notte. Un’opera che mostra un cambiamento epocale nelle abitudini di persone abituate per la maggior parte della loro esistenza a seguire i ritmi circadiani del sonno e della veglia. Questo quadro dà l’avvio alle considerazioni di Crary sul fatto che l’attivismo incessante della nostra società, scandita dalla formula 24/7, è iniziato con la prima rivoluzione industriale. Da allora, la distinzione fra giorno e notte è andata sempre più affievolendosi, fino ad arrivare alla condizione attuale, in cui attività, servizi, attenzione non si spengono mai.
Nel 2019-20 il libro di Crary è stato di ispirazione per una mostra dal titolo 24/7 A Wake-up call for our non-stop world, tenutasi a Londra, Somerset House, 31/10/2019 – 23/2/2020 (Embankment Galleries – South Wing). La curatrice Sarah Cook (University of Glasgow), autrice di studi come Information e Rethinking Curating: Art After New Media, ha inteso far emergere la condizione di un mondo che non si ferma mai, attraverso le opere e gli interventi di una serie di artisti internazionali. Organizzata in sezioni dai titoli eloquenti: Il naufragio del Giorno; Sonno/Attenzione; Accelerazione/Sorveglianza/Controllo, Lavoro/Beni comuni; Reset, la mostra ha proposto opere ispirate al sonno, ambienti immersivi per sorbire il tempo, esperimenti di privazione dei social network. Nel catalogo, si possono leggere le risposte degli artisti e delle artiste partecipanti a un questionario sul proprio rapporto con il ritmo 24/7 e su come questa formula abbia effetti sulla creatività e la produzione artistica.
Nel 2022-23, nei due corsi magistrali di Storia dell’arte contemporanea e di Design Issues che ho svolto nella Sapienza Università di Roma, ho proposto le domande a studenti e studentesse: una ventina di risposte articolate registrano la ricerca di un equilibrio fra produttività e sostenibilità della vita privata, fra curiosità e riposo della mente. Fra i termini usati maggiormente, stato ansioso, movimento, continuo, costante, dipendenza, mancanza di sonno. Quanto alle relazioni con l’arte e con il design, sono in gran parte considerate ineludibili, poiché artisti e designer sono immersi nella cornice della loro epoca e il modulo 24/7 è ubiquo nello spazio e nel tempo.
Antonella Sbrilli
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corso, Massimo Adario, Sapienza, Sbrilli, tempo, timeline, visualizzare informazioni
Nessun giorno senza una linea, nessuna lezione senza un appunto: si possono prendere appunti in tanti modi, rincorrendo frasi sul filo dell’ascolto, disegnando schemi o nuvole di parole, tracciando frecce che uniscono isole di concetti, disegnando pensieri e forme.
L’architetto Massimo Adario, in veste di allievo del mio corso di Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza (Arte e tempo, anno accademico 2015-2016), ha voluto visualizzare un anno di studio – da ottobre a giugno – in una formidabile timeline che riporta, giorno dopo giorno, le lezioni impartite durante il corso, collegate alle visite a mostre, ai post di questo blog sul tempo, agli incontri artistici avvenuti durante quel periodo.
Il risultato è questo: 4 metri e 70 centimetri di stampa che concentrano e svolgono nello spazio un tempo, con i suoi strati sovrapposti, successivi e contestuali, con i ritorni e gli anticipi, le incursioni, gli incisi.
Diario di Massimo Adario -PDF-
Una timeline che è anche un un diario: è questo infatti il titolo che Massimo Adario dà al suo lavoro Diario 12.10.2015 / 06.06.2016.
Se il lungo nastro pieno di immagini, di date e di link è per l’autore un diario, per chi ha tenuto o seguito il corso ha il valore di uno strumento di memoria: le foto con didascalia, messe in fila lungo la sequenza delle giornate e collegate da linee tratteggiate funzionano da classici “luoghi” in cui andare a recuperare i ricordi di informazioni ascoltate e di esperienza fatte in quelle date.
Ma oltre alla qualità diaristica e mnemonica, questa timeline offre direzioni di lettura anche a chi non sappia molto dell’argomento trattato, cioè l’interpretazione del tempo da parte degli artisti contemporanei. E lo fa grazie alla forma di visualizzazione scelta dall’autore, al modo in cui le informazioni sono localizzate, rese contigue e parlanti.
Anche a non sapere che l’artista giapponese On Kawara ha dipinto le date o che il polacco Roman Opalka ha riempito tele di numeri progressivi, colpisce la loro vicinanza (nelle lezioni di novembre 2015), e il collegamento (non importa chi l’abbia suggerito) con il codice che scorre in una schermata del film Matrix.
In un altro punto della timeline, le griglie regolari – in cui artisti come Hanne Darboven e Gerhard Richter hanno riversato la varietà della storia – sono messe accanto alle opere di artisti minimal e collegate dall’autore alle opere architettoniche di Herzog & De Meuron e di Ai Wei Wei, opere – come scrive Adario – “in cui il Tempo è parte integrante”.
Contiguità, coincidenze, collegamenti si addensano in certe porzioni della timeline, si diradano in altre, aprono porte verso direzioni diverse, tornano lungo la linea diritta, alternando e mescolando qualità dello spazio e del tempo, della memoria e della vista, del ragionamento e dell’intuizione.
Antonella Sbrilli (@asbrilli)
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Bolzano, Centro Trevi, denaro, interazione, Macro, multimedia, Sapienza, tempo
Il 17 maggio 2016 si è inaugurata al Centro Trevi di Bolzano Tempo e denaro – Nel Cerchio dell’Arte la mostra multimediale che fino al 31 maggio 2017 accompagna i visitatori alla scoperta del tempo e del denaro nell’arte, da Giotto a Kentridge. Alla sua IV edizione, Nel Cerchio dell’Arte offre un’esperienza di approccio innovativo alla storia dell’arte, lungo un percorso tra dipinti, sculture, brani musicali, clip di film e cultura contemporanea: dalla sala circolare dove è proiettato il video immersivo, alla sezione approfondimenti e giochi con schermi e tavoli touch, fino al momento culminante, l’esperienza diretta con le opere originali, prestate a rotazione dal Museion di Bolzano, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, dagli Uffizi di Firenze, da Capodimonte. Nato per raccontare “la magia dell’arte a chi non ha avuto modo di avvicinarsi alla storia dell’arte”, come ha detto in conferenza stampa Antonio Lampis, direttore della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia di Bolzano, Nel Cerchio dell’Arte si rivolge a tutti, giovani e adulti, curiosi e professionisti del settore, residenti e turisti di passaggio. Si tratta di un invito a partecipare, a farsi condurre in questo viaggio suggestivo nei tanti aspetti emergenti del tema: la presenza di tempo e denaro nella nostra vita. Perché tempo e denaro? Presenze avvolgenti e a volte ingombranti, che danno ritmo e peso alla vita quotidiana dei singoli e delle collettività, sono temi a cui negli ultimi anni si rivolge sempre più attenzione, come dimostra, per fare solo un esempio, il tema di Manifesta 11 a Zurigo: il denaro. Il nesso profondo fra l’ora e l’oro, lo ricorda – all’interno del Centro Trevi – una delle etimologie fantastiche create dall’artista Maria Sebregondi nel suo Etimologiario (Quodlibet edizioni): «orologio s. m. – strumento che informa delle ritmiche fluttuazioni dell’oro. Talvolta d’oro esso stesso, mirabile coincidenza tra sostanza e funzione, ci viene assegnato fin dall’infanzia affinché precocemente apprendiamo che il tempo è denaro». Nel corso dei secoli gli artisti si sono espressi – in tanti modi diversi – su queste due dorsali, a volte mescolandole, quando per esempio in un dipinto si vede una candela che si consuma mentre un cambiavalute conta i denari. Nell’arte contemporanea, il tempo entra nella natura stessa di molte opere, come video e performance che hanno una durata precisa e spesso affrontano argomenti collegati al valore del lavoro, dello scambio e del tempo stesso. La mostra al Centro Trevi si allaccia in un ponte ideale con la rassegna in corso a Roma al Museo Macro, dal titolo Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea. Nel cerchio dell’arte è un progetto del Dipartimento Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. Curatela scientifica: Antonella Sbrilli, Maria Stella Bottai, con la collaborazione di Paolo Fenu, Nicola Mittempergher Voce narrante: Benedetta Conte Video immersivo: Plasmedia S.r.l., Foligno Postazioni interattive: Practix srl, Trento Con il patrocinio del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo della Sapienza Università di Roma e con la collaborazione del Museo MACRO di Roma. Maria Stella Bottai @stellissa