Date a colori: in ricordo di Oliver Sacks

Scomparso il 30 agosto del 2015, il grande neurologo e scrittore Oliver Sacks – nella sua lunga e prolifica carriera (era nato a Londra nel 1933 e aveva insegnato alla Columbia University di New York) – ha avuto modo di occuparsi anche delle date.
Con il suo inconfondibile stile narrativo, che rende accostevoli i labirinti del cervello e delle emozioni, della memoria e dei comportamenti, attraverso il racconto di casi clinici e di esperienze personali, Sacks lascia delle pagine anche sul tema dei giorni. Si trovano negli studi raccolti col titolo Musicofilia. Racconti sulla musica e il cervello (2007, ed. it. Adelphi 2010), dove lo scienziato riporta l’esperienza del compositore Michael Torke che, sin da piccolo, associa la musica ai colori. Si tratta di una forma di sinestesia, per cui i brani musicali sono percepiti simultaneamente con sfumature cromatiche.

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Nel ripercorrere l’esperienza di Michael Torke, Sacks rivela che questa “istantanea congiunzione di sensazioni” riguardava anche esperienze non musicali: “per lui le lettere dell’alfabeto, i numeri e i giorni della settimana hanno tutti il loro particolare colore e anche una topografia o un paesaggio peculiari”.
E prosegue, in nota, con l’elenco delle associazioni (dal verde lunedì alla domenica nera) e con l’esempio eloquente: “Non appena si fa riferimento a una data, immediatamente nella mente di Michael appare il suo correlato cromatico e topografico. Domenica 9 luglio 1933 (la data di nascita di Sacks! n.d.r.),  per esempio, genererà  all’istante l’equivalente cromatico della domenica, e poi quello del giorno, del mese e dell’anno, spazialmente coordinati”.
Tale capacità è messa in relazione, infine, con la mnemotecnica: “questo tipo di sinestesia ha una certa utilità come aiuto per la memoria”.
Più avanti nel capitolo, Sacks racconta anche il caso dello psicologo e musicista Patrick Ehlen, dotato di una “sinestesia molto estesa” che riguardava – oltre ai suoni e ai rumori – le lettere, i numeri e ancora una volta i giorni della settimana. Una caratteristica che si riscontra sin dall’infanzia quando –  alla maestra che gli chiedeva che cosa stesse fissando – rispose di stare “contando i colori fino a venerdì'”.
www.oliversacks.com
Antonella Sbrilli @asbrilli

I colori delle date (uno studio di Oliver Sacks)

Il neurologo Oliver Sacks, negli studi raccolti col titolo Musicofilia. Racconti sulla musica e il cervello (ed. it. Adelphi), riporta l’esperienza del compositore Michael Torke che, sin da piccolo, associa la musica ai colori. Anche se la ricerca di corrispondenze  fra tonalità musicali e colori è stata sempre praticata, la percezione simultanea e involontaria di un rapporto fra un brano musicale e una sfumatura cromatica è più rara e riguarda quelle persone dotate di capacità sinestetiche.
osNel ripercorrere l’esperienza di Michael Torke, Sacks rivela che questa “istantanea congiunzione di sensazioni” riguardava anche esperienze non musicali: “per lui le lettere dell’alfabeto, i numeri e i giorni della settimana hanno tutti il loro particolare colore e anche una topografia o un paesaggio peculiari”. E prosegue, in nota, con l’elenco delle associazioni (dal verde lunedì alla domenica nera) e con l’esempio eloquente: “Non appena si fa riferimento a una data, immediatamente nella mente di Michael appare il suo correlato cromatico e topografico. Domenica 9 luglio 1933, per esempio, genererà  all’istante l’equivalente cromatico della domenica, e poi quello del giorno, del mese e dell’anno, spazialmente coordinati”. Tale capacità è messa in relazione, infine, con la mnemotecnica: “questo tipo di sinestesia ha una certa utilità come aiuto per la memoria”.

ps Oliver Sacks è morto il 30 agosto del 2015: qui l’aggiornamento di questo post.

Antonella Sbrilli @asbrilli