Trasformare le date in immagini con l’IA
Le multiformi ricerche in corso sull’Intelligenza Artificiale e il machine learning stanno aprendo nuove strade anche alla creazione di immagini generate a partire da grandi database di riproduzioni. Le così dette reti generative avversarie (GAN) hanno prodotto esempi plausibili di ritratti in stile sette-ottocentesco, che assomigliano, senza replicarle, alle immagini di addestramento (uno di questi ritratti fu venduto da Christie’s nel 2018), scatenando discussioni sull’autorialità, sul valore, sulla natura estetica di questi nuovi prodotti tecnologici e creativi.
Di recente, diversi progetti in corso – fra cui Dall-E e Midjourney – mettono a disposizione di utenti invitati dei software che trasformano input di testi in immagini, creando aggregati visivi che mescolano fotorealismo, fantasy, stili artistici canonici, effetti cromatici ecc.
Come spiega Pietro Minto nell’articolo Un’intelligenza artificiale può creare arte? (Il Post, maggio 2022), si tratta di immagini prodotte
“da un’intelligenza artificiale. O, più precisamente, da un modello di linguaggio chiamato Generative Pre-trained Transformer (GPT), in grado di generare immagini (ma anche testi) sulla base di input testuali. Questo genere di modelli, normalmente, deve essere «allenato» dai suoi ricercatori, che scelgono, curano e inseriscono nel sistema documenti e testi in modo che l’intelligenza artificiale li possa analizzare, imparando i meccanismi della scrittura o dell’arte umana. La caratteristica principale di GPT è la sua relativa indipendenza: una volta ricevute le enormi moli di documenti su cui basarsi, il modello di linguaggio evolve, come se imparasse da solo senza bisogno di “spiegazioni”.
Gli utenti invitati che stanno usando Dall-E o Midjourney, e condividendo i risultati sui social network, rivelano una gamma di potenzialità degli strumenti e della loro risonanza con le chiavi di ricerca testuali utilizzate. C’è chi chiede all’algoritmo di produrre figure o scene alla maniera di artisti famosi, chi scrive incipit di romanzi, chi storyboard di fumetti (è il caso dell’artista Francesco D’Isa) e qualcuno anche delle date, vere o fantastiche.
Immettendo il testo “30 febbraio 2068” in Dall-E si ottiene la sequenza cosmica sopra riprodotta, mentre l’immagine in apertura e in chiusura, accesa di rossi, è la risposta di Midjourney all’inserimento della stessa data impossibile: scene narrative da un mondo con altri calendari. (as)