#libromanzia
Consultare i libri a scopo divinatorio: si è sempre fatto, utilizzando volumi realizzati apposta (i libri delle sorti), con un repertorio di sentenze finali a cui si giunge tramite l’uso di calcoli e strumenti (carte, dadi, monete, bastoncini, ruote), oppure interrogando Omero, la Bibbia, Virgilio, Shakespeare, Ariosto.
Nel film Career Girls (in italiano Ragazze) del regista britannico Mike Leigh, due studentesse che dividono una casa, Annie e Hanna, e la loro amica Claire, per sapere cosa le attende nelle loro giornate incerte e malandate, interrogano Cime tempestose, usando una vecchia edizione del romanzo di Emily Brontë. Perché il responso sia efficace è importante evocare due volte con convinzione il nome della scrittrice: “Ms Brontë, Ms Brontë” e poi porre il quesito. La prima frase (più o meno) su cui cade l’occhio è il responso. La scena è una versione recente e fai-da-te di una pratica antica, testimoniata dalla letteratura stessa: bibliomanzia o libromanzia. (a.s.)