6 Novembre

6 novembre 2024

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Il  sei novembre, dopo colazione, Franco prese le sue grosse forbici da giardiniere per fare il solito sterminio di seccumi nel giardinetto e sulla terrazza. Era un’ora di tanta bellezza, di tanta pace da stringere il cuore. Non una foglia che si muovesse; purissima, cristallina l’aria da ponente; sfumanti a levante, dentro lievi vapori, le montagne fra Osteno e Porlezza; la casa sfolgorata dal sole e dai riverberi tremoli del lago; il sole assai caldo ma i crisantemi del giardinetto, gli ulivi, gli allori della costa più visibili fra il rosseggiar delle foglie caduche, certa segreta frescura dell’aria imbalsamata d’olea fragrans, il silenzio d’ogni vento, le aeree montagne del lago di Como bianche di neve accordantisi malinconicamente a dire che la cara stagione moriva

Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico, 1895, ed. cons. Garzanti, 1981, p. 163

Siamo a metà della storia raccontata in Piccolo mondo antico, storia che si svolge  in Valsolda, fra il 1850 e il 1859, alle soglie della seconda guerra di indipendenza.  Franco Maironi – di nascosto e contro il volere della nonna, unica parente rimasta – ha sposato Luisa e poco dopo  è nata Maria. I rapporti con la famiglia d’origine sono interrotti, anche perché il giovane – così come sua moglie e lo zio Piero – sono di idee liberali e anti-austriache. Il sei novembre, a cui si riferisce questa pagina, è una giornata soleggiata nel giardino della casa dove la coppia vive con la bambina. Lo zio Piero –  appena destituito dal suo incarico di ingegnere con l’accusa di essere un suddito infedele dell’Austria – sta per arrivare, mentre Franco lavora in giardino, nella luce novembrina del lago.

Dicono del libro

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26 Settembre | the 26th of September

26 settembre 2024

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When everything was quiet we made the parties in the case come round to the mill-stone table, dip their thumb in cart-grease, and press their thumb-mark down upon the document of the agreement. Wainaina did it very reluctantly, whimpering a little when he set his thumb to the paper, as if it was burning him. The agreement ran as follows:
The following agreement has benn made at Ngong to-day, the 26th of September, between Wainaina wa Bemu and Kaninu wa Muture. The Chief Kinanjui is present and sees it all. 

Karen Blixen, Out of Africa, 1937

Quando la calma fu ristabilita, facemmo avvicinare i due litiganti alla tavola di pietra, pigiare i pollici nel bitume e mettere le loro impronte digitali sul contratto. Quando fu il suo turno, Wainaina, riluttante, gemette come se la carta gli scottasse il pollice. Il contratto diceva:
“Il seguente contratto è stato concluso a Ngong, oggi 26 settembre, fra Wainaina e Kaninu wa Muture, alla presenza del Capo Kinanjui che ne ha preso visione

Karen Blixen, La mia Africa, 1937, tr. it. L. Drudi Demby, Garzanti, 1966, pp. 137-138

Come oggi, era un 26 settembre, in Kenya, quando la fattoria di Karen Blixen si trasforma in una corte di giustizia, per discutere di un incidente accaduto tempo prima. Intorno alla mola del mulino, fra i testimoni e la folla, la scrittrice danese (che in Africa possedeva una coltivazione di caffè), è riconosciuta come giudice. Il risarcimento del danno è fissato in una vacca e un vitello; il patto è suggellato dalle impronte digitali delle parti e controfirmato dalla Blixen, che racconta questa giornata nel racconto-diario La mia Africa, ricordando la data precisa di un 26 settembre africano.

Dicono del libro

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