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Le 15 septembre 1840, vers six heures du matin, la Ville-de-Montereau, près de partir, fumait à gros tourbillons devant le quai Saint-Bernard.
Des gens arrivaient hors d’haleine ; des barriques, des câbles, des corbeilles de linge gênaient la circulation ; les matelots ne répondaient à personne ; on se heurtait ; les colis montaient entre les deux tambours, et le tapage s’absorbait dans le bruissement de la vapeur, qui, s’échappant par des plaques de tôle, enveloppait tout d’une nuée blanchâtre, tandis que la cloche, à l’avant, tintait sans discontinuer.
Enfin le navire partit ; et les deux berges, peuplées de magasins, de chantiers et d’usines, filèrent comme deux larges rubans que l’on déroule.
Un jeune homme de dix-huit ans, à longs cheveux et qui tenait un album sous son bras, restait auprès du gouvernail, immobile. À travers le brouillard, il contemplait des clochers, des édifices dont il ne savait pas les noms ; puis il embrassa, dans un dernier coup d’œil, l’île Saint-Louis, la Cité, Notre-Dame ; et bientôt, Paris disparaissant, il poussa un grand soupir.
Gustave Flaubert, L’éducation sentimentale, 1869
Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il Ville-de-Montereau, sul punto di partire, lanciava grosse spire di fumo davanti al quai Saint-Bernard. Arrivava gente trafelata; barili, rotoli di corda, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non davan retta a nessuno; urti, spintoni; i bagagli venivano issati a bordo fra i due tamburi e il baccano si scioglieva nel fischio vago e denso del vapore che sprigionandosi tra fogli di lamiera avvolgeva tutto in una nube biancastra mentre la campana, a prua, non smetteva di rintoccare.
Finalmente la nave partì; e le due rive cominciarono a svolgersi come due larghi nastri trascinando via la loro processione di magazzini, fabbriche, cantieri. Un giovane di diciott’anni, con i capelli lunghi, se ne stava immobile vicino al timone tenendo un album sotto il braccio. Guardava passare, nella nebbia, campanili e palazzi di cui sapeva il nome; a un tratto, con un’ultima occhiata, abbracciò l’Île Saint-Louis, la Cité, Notre-Dame; poi, mentre Parigi scompariva rapidamente, si lasciò sfuggire un gran sospiro
Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale, 1869, tr. it. G. Raboni, Garzanti 1985, p.3
Ha inizio il 15 settembre del 1840 la storia di Frédéric Moreau, diciottenne di passaggio a Parigi sul battello che lo porta a casa dopo la fine della scuola e una visita a uno zio a Le Havre. È lì, ed è quel giorno, che fa la conoscenza dell’editore e mercante d’arte Jacques Arnoux, e della moglie di questi, Marie, il cui fascino segna per sempre la sua educazione sentimentale. Frédéric incontrerà altre donne, sarà coinvolto in diverse imprese, ma l’apparizione della donna sul battello, con i capelli neri, il profilo diritto, la linea del mento, tutta la figura incisa “nel blu-cielo dello sfondo” di quel 15 settembre, rimangono e ritornano nella sua memoria in tante stagioni successive.
Dicono del libro
Dicono del libro
“Non sempre la biografia di un autore è indispensabile ai fini di una più ricca lettura dell’opera: ma nel caso di Flaubert, e dell’Educazione sentimentale in particolar modo, sì. È risaputo che l’amore ‘eterno’ di Federico e Madame Arnoux ha il suo preciso riscontro nella lunghissima, corrisposta, mai sopita e mai soddisfatta passione dello scrittore per Elise Foucault, moglie dell’editore di musica Schlésinger”.
(Dal profilo storico-critico di G. Giudici nell’ed. Garzanti, op. cit.)
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