13 marzo, il giorno rubato
Giorni che si ripetono uguali a loop, giorni saltati dai cambi di calendari, giorni spariti: fra le tante immaginazioni artistiche che riguardano la scansione quotidiana del tempo, va citato il romanzo di Marco De Franchi, Il giorno rubato. Edito nella collana “Fantastico italiano” della casa editrice La lepre edizioni, Il giorno rubato narra la storia di una detection nel campo del mistero, memore – per le atmosfere romane – del Segno del comando, un celebre sceneggiato prodotto dalla Rai nei primi anni Settanta.
“La trama si sviluppa in presa diretta” – si legge nella scheda del libro nel sito dell’editore – “attraverso il racconto in prima persona dello scrittore e studioso di storie soprannaturali Valerio Malerba, che si imbatte casualmente in una scoperta incredibile: c’è un giorno, nella storia recente dell’uomo, che nessuno ricorda o ha vissuto. È il 13 marzo 2007 e solo in apparenza si tratta di un giorno come tanti altri: se viene cercato in Internet non si ottiene alcun risultato (…) A quella data corrispondono solo pagine vuote, sul web come nei registri di stato civile, nei diari, nelle agende private: il 13 marzo 2007 nessuno è nato o morto, si è sposato o ha divorziato, ha organizzato un incontro o intrapreso un viaggio.Quel giorno è come scomparso: il 13 marzo 2007, semplicemente, assurdamente, non è mai esistito”. La ricerca intorno a questa interruzione della sequenza dei giorni porta il protagonista in contatto con presenze occulte e minacciose, riti arcaici e paradossi scientifici.
Perché proprio il 13 marzo del 2007? In un’intervista De Franchi risponde che la scelta è caduta su quella data proprio per il suo risultare un giorno come un altro, non troppo affollato di avvenimenti, registrazioni e memorie. (a. s.)