Ore di luce, ora

Una delle più belle opere che trattano il tema dei fusi orari è il capolavoro di Olafur Eliasson dal titolo Daylight map, del 2005.
L’opera consiste di 24 tubi al neon sagomati come le linee verticali che suddividono la Terra in zone col medesimo orario. Tali linee, lungi dall’essere diritte, si presentano spezzettate, zigzaganti, con rientri e scarti verso est od ovest, poiché seguono confini e situazioni collegate alla mappa politica del pianeta. L’opera dell’artista danese-islandese è un dispositivo che – grazie a timer e sequenziatori – funziona in tempo reale: i tubi  infatti si accendono in corrispondenza delle zone illuminate in quel momento nel pianeta e si spengono di conseguenza nel momento in cui su quella zona oraria cala la notte.

Eliasson Daylight mao 2005

Olafur Eliasson, Daylight map, 2005 (dal sito olafureliasson.net)

Due aspetti sorprendono e affascinano in questa installazione. Uno riguarda lo spazio e la sua rappresentazione: visualizzate al di fuori dal contesto familiare dell’atlante, queste linee non danno nessun indizio dei paesi che attraversano, rendendo irriconoscibile la mappa dal punto di vista geo-politico. L’altro aspetto concerne il tempo e la (sempre) sorprendente constatazione che il presente è insieme universale e locale, condiviso e circoscritto.
Il genio di Olafur Eliasson sintetizza così il tema per lui dominante della luce diurna nel suo intreccio con il tempo e l’intreccio di entrambi (luce e tempo) con l’esistenza biologica delle specie viventi e con la convenzione politica e sociale delle comunità. E ne ricava una partitura ritmica, che sincronizza il flusso continuo della luce con la struttura spaziale della griglia.
Nella notte fra il 25 e il 26 marzo 2017, nei paesi che la adottano, va in vigore l’ora legale: in Italia sono 101 anni – salvo qualche lunga interruzione – che l’espediente per allungare le giornate estive è attivo.
Gli effetti di questo jet-lag, ridotto ma concreto, si risentono nei ritmi circadiani e nelle abitudini, generando piccole confusioni sul prima e sul dopo (che ore sono? che ore sarebbero?).
La mappa luminosa dell’artista Eliasson – con la forza e la poesia della sua evidenza – fa riflettere su tutto questo, movimenti della terra, convenzioni di misurazione, passaggi di tempo, di cui i grandi e sconosciuti artigiani sono i compilatori degli orari dei voli aerei intercontinentali.

Antonella Sbrilli (@asbrilli)

A proposito di tempo “reale”

 

 The Clock dell’artista Christian Marclay, 2010 Marclay

24 ore di proiezione di un collage di spezzoni cinematografici e televisivi – ciascuno col proprio nucleo di narrazione – che presentano  l’ora in corso, montati in sincrono con 24 ore di tempo reale dello spettatore.
Segui qui la pagina di Martina Petrecca su The Clock

 

 

 

Kentridge

The Refusal of Time dell’artista William Kentridge, 2010-2012

La resistenza al tempo standard dei fusi orari è evocata dal montaggio video di scene con ritmi diversi, azioni che si ripetono a loop, immagini sfasate, perdite di sincronia, che avvicinano lo spettatore a complesse e compresenti nozioni di tempo.

(a.s.)