4 Dicembre

4 dicembre 2024

 

« »

Il signor Ruche rimase ancora un istante sulla terrazza. Ormai era calata la notte. Dimenticando l’indagine, Grosrouvre e la Biblioteca della Foresta, ripensò a Khayyām, al quale si era sentito subito così vicino. Gli tornarono alla mente due date. “Nato il 18 giugno 1048, morto il 4 dicembre 1131.” Khayyām era morto a quasi ottantaquattro anni. La stessa età di Grosrouvre. E… Si raddrizzò sulla sedia, aggrappandosi alla balaustra. Nel freddo e nella notte di Parigi, esclamò al vento del nord: “La mia stessa età!”
Il signor Ruche era nell’ottantaquattresimo anno di età. In quell’istante seppe con certezza che per quell’anno non gli sarebbe accaduto nulla. Si sentì eterno, almeno per qualche anno ancora

Denis Guedj, Il teorema del pappagallo, 1998, tr. it. L. Perria, Longanesi, 2000 p. 281

Il signor Ruche, un vecchio libraio parigino che si muove su una sedia a rotelle, ha avuto da giovane un amico – poi espatriato in Brasile – che  gli ha affidato decine di casse di libri sulla matematica, da rimettere in ordine. Nella sua libreria Mille e una pagina, Ruche ripercorre i testi, scoprendovi non solo nozioni che non conosceva e nuovi punti di vista, ma anche una rete di coincidenze e di corrispondenze fra la sua vita, quella dell’amico Grosrouvre e le esistenze di grandi scienziati del passato. In una fredda giornata invernale, Ruche è alle prese con il matematico e poeta persiano al-Khayyām, il cui nome significa il figlio del venditore di tende. Fu esperto di polinomi e di astronomia, tanto che partecipò anche all’elaborazione di un nuovo calendario, e fu anche astrologo. È per questo che si conoscono – “cosa assai rara all’epoca” –  le date precise della sua nascita e della sua morte, avvenuta nel 1131, un 4 dicembre, data che rivela al libraio un’altra, sorprendente coincidenza. 

Dicono del libro

Continue reading “4 Dicembre” »

3 Ottobre | October 3

3 ottobre 2024

« »

Edgar fixes today’s date in his mind. October 3, 1951. He registers the date. He stamps the date. He knows this is not completely unexpected. It is their second atomic explosion. But the news is hard, it works into him, makes him think of the spies who passed the secrets, the prospect of warheads being sent to communist forces in Korea. He feels them moving ever closer, catching up, overtaking. It works into him, changes him physically, as he stands there, drawing the skin tighter across his face, sealing his gaze.
Rafferty is standing on the part of the ramp that is downhill from Mr. Hoover.
Yes, Edgar fixes the date. 

Don DeLillo, Underworld, 1997

Edgar fissa la data odierna. 3 ottobre 1951. Registra la data. Se la imprime nella mente. Sa che la cosa non è del tutto inaspettata. È la seconda esplosione atomica dei russi. Ma è una notizia dura da incassare, lo mette in agitazione, lo costringe a pensare alle spie che hanno trasmesso i segreti, alla possibilità di testate nucleari inviate alle forze comuniste in Corea. Se li sente alle spalle, sempre più vicini, che guadagnano terreno, sorpassano. La cosa lo turba, lo cambia fisicamente mentre se ne sta lì impalato, la pelle tesa sulla faccia, lo sguardo fisso.
Rafferty è più in basso sulla rampa rispetto a Hoover.
Sì, Edgar si imprime in testa la data

Don DeLillo, Underworld, 1997, tr. it. D. Vezzoli, ed. cons. Einaudi, 1999, p. 19

Il 3 ottobre 1951 è la data d’avvio delle vicende – a volte intrecciate e conseguenti, a volte parallele e contigue – del romanzo Underworld. L’Edgar citato nel brano è il capo dell’FBI, il celebre Edgar Hoover: si trova allo stadio, a vedere la partita di baseball fra i Giants e i Dodgers, quando viene a sapere che l’Unione Sovietica ha compiuto un esperimento nucleare. Intanto, un memorabile evento sportivo sta per avere luogo mentre Edgar è preso dalle sue preoccupazioni di stato. La squadra dei Giants vince la partita e la palla della vittoria – con i suoi passaggi di proprietà – sarà d’ora in avanti uno dei fili conduttori della storia. Così come la data – 3 ottobre – le cui cifre sono legate al 13, numero fatale, soprattutto negli Stati Uniti: “I Giants hanno incominciato la corsa al campionato con tredici partite e mezzo meno dei Dodgers. Il mese e il giorno della partita di ieri. Tre del dieci. Somma le cifre e ottieni tredici”.

Dicono del libro

Continue reading “3 Ottobre | October 3” »

31 Luglio | 31 July

31 luglio 2024

« »

Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry
Headmaster: Albus Dumbledore

(Order of Merlin, First Class, Grand Sorc., Chf. Warlock, Supreme Mugwump, International Confed. of Wizards)

Dear Mr Potter,

We are pleased to inform you that you have a place at Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry. Please find enclosed a list of all necessary books and equipment.
Term begins on 1 September. we await your owl no later than 31 July. 

Yours sincerely,

Minerva McGonagall
Deputy Headmistress

Joanne K. Rowling, Harry Potter and the Philospher’s Stone, 1997

 

Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

Caro Signor Potter,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L’anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p. v.

Distinti saluti,
Minerva McGonagall
Vicepreside

Joanne K. Rowling, Harry Potter e la Pietra Filosofale, 1997, tr. it. M. Astrologo, ed. cons. a c. di S. Bartezzaghi, Salani, 2011, pp. 61-62

È allo scoccare del suo undicesimo compleanno, il 31 luglio, che Harry Potter – un orfano ospitato di malavoglia dalla zia materna Petunia e dal marito signor Dursley – viene a conoscenza della sua natura di mago, destinato ad avventure straordinarie, che lo porteranno lontano dal sottoscala di Privet Drive n. 4, dove ha vissuto fino a quel giorno. Il gigante Hagrid, custode della Scuola, lo mette al corrente delle sue doti e di quelle dei suoi genitori, morti in un duello con un mago malvagio, e gli consegna la lettera della Scuola, che gli zii gli avevano impedito di leggere in tutti i modi, giusto in tempo, nel giorno della scadenza: 31 luglio. Il 31 luglio è anche la data di nascita dell’autrice della saga di Harry Potter, la scrittrice britannica Joanne K. Rowling.

 

Dicono del libro
Continue reading “31 Luglio | 31 July” »

15 Giugno | 15. juni

15 giugno 2024

« »

Fredag den 15. juni 1990 stod der nu på kalendern. Det lyste imod hende. Allerede i januar havde hun skrevet “15 år” på det kaldenderblad. Hun syntes det gjorde ekstra indtryk at hun fyldte 15 den femtende. Det ville hun aldrig mere opleve

Jostein Gaarder, Sofies verden, 1991

Adesso il calendario riportava la data di VENERDÌ 15 GIUGNO, e già a gennaio lei aveva scritto su quel foglietto: “15 anni”. La impressionava doppiamente il fatto di compiere 15 anni proprio il giorno 15: una coincidenza del genere non si sarebbe mai più ripetuta

Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia, 1991, tr. it. M. Podestà Heir, Longanesi 1994 (2004), p. 301

Due ragazze norvegesi, Sofia e Hilde, stanno per compiere quindici anni il 15 giugno 1990. Le loro vite si sono collegate al principio di maggio, quando Sofia ha cominciato a trovare nella cassetta della posta una strana corrispondenza: lettere che contengono domande filosofiche e cartoline, indirizzate a Hilde, che portano il timbro del 15 giugno. Il tempo che manca al compleanno sarà occupato, per Sofia, da una serie di lezioni sui maggiori filosofi, tenute solo per lei da un personaggio misterioso, mentre Hilde riceverà – proprio il 15 giugno, come regalo di compleanno – la storia di Sofia, in un gioco di specchi e di coincidenze che si concluderà al solstizio d’estate.
(Coincidenze: nell’
Ulisse di Joyce, Milly, la figlia di Leopold e Molly Bloom, compie 15 anni il 15 giugno dell’anno narrato, che è il 1904: “Quindici anni ieri. Strano, anche il quindici del mese”).

 

Dicono del libro

Continue reading “15 Giugno | 15. juni” »

Magritte, 16 settembre

“Riuniti intorno al pittore, di fronte alla tela fresca a cui era necessario dare un titolo, i suoi amici si scambiavano idee delle quali almeno una alla fine sarebbe stata tenuta. Un buon titolo doveva riunire alcune qualità che escludevano l’aleatorio, anche se si può pensare che questo fosse a volte presente. Era necessario che il titolo corrispondesse al processo mentale che aveva portato l’artista a dipingere quella certa immagine (…)

magritte

René Magritte, Seize Septembre, 1956 – Anversa, Museo reale di Belle arti

Il titolo doveva spaesare sufficientemente gli osservatori in modo che si interrogassero sugli antefatti che l’immagine trasmetteva. Cosa si nasconde dietro a questa immagine? Era inoltre necessario che il titolo introducesse a una dimensione poetica, cioè che facesse capire che il discorso sprigionato dal quadro si affidava all’immaginazione dell’osservatore – alle sue reazioni segrete – sia con ciò mostra sia con ciò che non mostra, ma suggerisce” (Jacques Meuris, Magritte, Taschen 1993/2001, p. 121).

Magritte era dunque solito domandare ai suoi amici quello che pensavano delle sue opere e faceva appello a loro per trovare un titolo. Nel caso del dipinto Seize Septembre (Sedici Settembre), fu l’amico poeta surrealista  Louis Scutenaire a sceglierlo, come riporta la scheda dell’opera nel catalogo del Museo reale di Belle arti di Anversa.
I titoli dei quadri di Magritte si aggiungono alla pittura per vie misteriose e interrogative, entrano in risonanza con le immagini, moltiplicandone le descrizioni e le possibili, e mai definitive, interpretazioni. Non smettono di suggerire collegamenti e riprese. Una storia di coincidenze fatali riguarda proprio il dipinto Seize Septembre / Sedici settembre, che rappresenta un falcetto di luna appoggiato sulla chioma di un albero. In un articolo pubblicato sul Guardian nel 2011, in occasione della mostra  René Magritte: the Pleasure Principle (Tate Liverpool),  il quadro di Magritte è messo in relazione con la morte di Marc Bolan, leader dei T-Rex, avvenuta il 16 settembre del 1977, in un incidente d’auto: Magritte exhibition at Tate Liverpool gets fans of Marc Bolan raving.
(a.s.)