I Ottobre
1 ottobre 2014 |
« »
L’ottobre venne come sogliono venire i nuovi mesi; il suo è un arrivo modesto e silenzioso sotto tutti i rapporti, senza segni esteriori, un muto insinuarsi dunque, che sfugge facilmente all’attenzione se questa non mantiene un ordine severo. Il tempo in realtà non ha suddivisioni, non ci sono tempeste, non v’è rumoreggiare di tuoni all’inizio del nuovo mese o del nuovo anno, ed anche a quello del nuovo secolo; siamo soltanto noi uomini che spariamo e tuoniamo. Nel caso di Giovanni Castorp, il primo giorno di ottobre fu identico agli ultimi giorni di settembre, fu altrettanto immusonito e freddo come quelli e come gli altri che lo seguirono
Thomas Mann, La montagna incantata, 1924, tr. it. G. Giachetti-Sorteni, Dall’Oglio 1930 (1976), vol. I, p.249
Sulla montagna incantata (o magica, secondo una recente traduzione), il tempo è chiamato continuamente in causa. Sia il tempo meteorologico, poiché su quella montagna delle Alpi svizzere si trova il sanatorio per le malattie dei polmoni, i cui ospiti sono i protagonisti del romanzo, sia – soprattutto – il tempo del calendario. Il soggiorno del giovane ingegnere Giovanni Castorp – in visita a un cugino – doveva durare meno di un mese, e invece – scopertosi malato – si prolunga per anni, trasformando abitudini e aspettative. Mentre le stagioni cambiano, i giorni avanzano come le lancette di un enorme orologio, e il tempo è sentito come una beffa, un mistero, un trucco senza spiegazione.
Dicono del libro
“Così il gruppo di ricchi cosmopoliti del sanatorio di Davos, affetti da quella che era allora la malattia per eccellenza, la tubercolosi, diventa il simbolo della condizione umana per la quale il dolore sta a fondamento dell’amore e la morte è in sostanza un’iniziazione alla vita: tutto il romanzo diventa così, per usare le parole di Mann, un romanzo di iniziazione”.
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Dall’Oglio, op. cit.)
Altre storie che accadono oggi
“… Il primo ottobre, allo spuntare del giorno, il colonnello Aureliano Buendia, con mille uomini bene armati attaccò Macondo…”
Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine
“… il primo ottobre, un mercoledì, è una giornata che non dimenticherò. Anzitutto, Riley mi svegliò schiacciandomi le dita con un piede …”
Truman Capote, L’arpa d’erba
“… c’era anche il progresso del calendario e forse questo contava più di ogni altra cosa. Adesso erano entrati in ottobre…”
Paul Auster, La musica del caso
“…in macchina faceva caldo. 37 gradi, il primo ottobre più caldo dal 1906…”
Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo (segnalazione di Michele Brescia)
“…Poiché Baldabiou aveva deciso così, Hjervé Joncour ripartì per il Giappone il primo giorno d’ottobre…”
Alessandro Baricco, Seta (segnalazione di Laura Serranti)