C’è tempo e tempo: Nevio Mengacci ad Arezzo

In tedesco il termine Tempo indica velocità, ritmo.
Qualunque sia il motivo per cui il termine fu scelto per nominare la marca di fazzolettini che ancora oggi immette sul mercato le morbide confezioni di carta a più veli, la parola si porta dietro consistenti strati di senso: il tempo che cambia, il tempo che passa.
Per l’artista Nevio Mengacci i fazzolettini Tempo – bruciacchiati, distesi, allestiti su pavimenti o pareti – sono la materia prima di installazioni che appaiono come grandi partiture, dove gli spettatori percepiscono diversi ritmi: un ritmo visivo e tattile, dove il bianco è liscio e il bruno dorato delle bruciature è screziato; un ritmo statico e mobile, dove il modulo rettangolare del fazzolettino ripiegato è la pausa e il lembo rialzato il movimento leggero.
Con questi elementi di base, l’artista mette in scena il suo alfabeto astratto, che si appoggia a un artefatto intimo e commerciale, povero e pop (il fazzolettino), a un gesto espressivo e informale (la bruciatura) e alla traccia grafica dei suoi esiti, a un formato storico (la griglia), a una scelta cromatica assoluta (il bianco), affidandosi alla luce della stanza per cui l’installazione è progettata, alle sue correnti d’aria, al tempo che vi scorre. 
Una di queste installazioni, dal titolo La mia nascita bianca, è visibile, fino a giugno 2022, nello spazio espositivo dell’associazione culturale Le Nuove Stanze, nella mostra Astrazione prima del tempo, che raccoglie disegni recenti dell’artista urbinate, oltre ad alcuni video realizzati a Creta, che restituiscono – come si legge nel comunicato stampa della mostra – “la naturalezza di un tempo ripetuto, eterno nella sua ripresentazione, che cela dietro la familiarità del rumore delle onde che si infrangono sulla riva, la complessità del flusso a cui apparteniamo”. 

La mostra Nevio Mengacci. Astrazione prima del tempo è aperta dal 25 marzo al 5 giugno 2022 presso Le Nuove Stanze (Arezzo, via Mazzini 12), a cura della storica dell’arte Moira Chiavarini. Catalogo della casa editrice Magonza.

Immagine: Nevio Mengacci, La mia nascita bianca, 2022, veduta dell’installazione
Ph. courtesy Alessandro Sarteanesi

(a.s.)

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