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Certe volte gli era stata affidata persino la rettifica degli articoli di fondo del Times, che erano scritti interamente in neolingua. Srotolò la comunicazione che aveva messa da parte prima. Diceva:
times 3. 12. 83. Riproduz ordogior gf bispluserrata nonesisper riscrinter pristes supautor anteinclucoll.
In archelingua (ovvero nella lingua normale) tale comunicazione si poteva rendere così:
La riproduzione dell’Ordine del Giorno del Grande Fratello pubblicata nel Times del 3 dicembre 1983 è del tutto insoddisfacente e allude addirittura a persone che non esistono. Riscriverlo da capo e sottoporre tale prima stesura all’autorità superiore prima di includerla nella collezione. Winston lesse per intero l’articolo incriminato. L’Ordine del Giorno del Grande Fratello era dedicato principalmente a lodare l’operato di una organizzazione conosciuta con la sigla SSFG che riforniva sigarette e altri generi voluttuari ai marinai della Fortezza Galleggiante
George Orwell, 1984, 1949, tr. it. G. Baldini, Mondadori, 1989, p. 48
Nella società futura dominata dal Grande Fratello e dalle sue tecniche pervasive di controllo, Londra è una delle province dell’iperstato di Oceania, in conflitto permanente con Eurasia. La lingua ufficiale è la Neolingua, che deve via via sostituire l’Archelingua, eliminando ogni possibilità di pensiero eretico e indipendente. Winston Smith, un uomo di quasi qurant’anni, è impiegato al Ministero della Verità con il compito di correggere i documenti non conformi alle direttive del regime. In aprile, con un gesto di autonomia che egli stesso non sa spiegarsi, Winston ha cominciato a scrivere un diario, azione non vietata ma punibile con la morte. Per chi sta correndo il pericolo di scrivere il diario? si chiede Winston, immaginando un tempo in cui “quel che è fatto non può essere disfatto”, come accade invece negli uffici del Ministero, in cui le notizie – per esempio quelle del Times del 3 dicembre – vengono riscritte e rimesse in circolo: “Non appena tutte le correzioni che si rendevano necessarie a ogni numero del Times erano state messe insieme e verificate, quel numero veniva ristampato di nuovo, la copia originale distrutta, e la copia corretta collocata nelle collezioni al suo posto”, alterando così per sempre il passato e la memoria.
Dicono del libro
“L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza sovversiva. Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo”.
(Dalla scheda del libro nel sito ibs)
Altre storie che accadono oggi
“… Entrò la Bordin. Era il 3 dicembre 1851. Aveva un giornale in mano…”
Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet
“… La data? chiese Holmes aprendo la sua agenda. Sparì il 3 dicembre 1878, quasi dieci anni fa…”
Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro
“… su quell’angolo di strada faceva un freddo tremendo, era il 3 dicembre…”
Almudena Grandes, Atlante di geografia umana
“… Creature astrali che giocano, 3 dicembre 1919…”
Aldous Huxley, Giallo cromo
“… Era il 3 dicembre, e continuava a piovere. Il numero 3 spiccava, enorme, nerissimo, panciuto, sul bianco smagliante del calendario…”
Georges Simenon, I fantasmi del cappellaio
“… Tre dicembre, undici e quaranta, disse Khin. L’astrologo scrisse i numeri nelle caselle e cominciò a calcolare…”
Jean Philip Sendker, L’arte di ascoltare i battiti del cuore (segnalazione di Sandra Muzzolini)
“… Il tre dicembre del ’39 a stare al mondo volli provar…”
Francesco Guccini, Il 3 dicembre del ’39 (segnalazione di Antonio Zangara @anfesibena e di Laura Serranti)