25 Marzo
25 marzo 2014 |
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Il giorno del gran commiato fu appunto il venticinque di marzo del mille ottocento ottanta cinque, fuori della Porta Pia, in una carrozza. La data era rimasta incancellabile nella memoria di Andrea. Egli ora, aspettando, poteva evocare tutti gli avvenimenti di quel giorno, con una lucidezza infallibile. La visione del paesaggio nomentano gli si apriva d’innanzi ora in una luce ideale, come uno di quei paesaggi sognati in cui le cose paiono essere visibili di lontano per un irradiamento che si prolunga dalle loro forme
Gabriele D’Annunzio, Il Piacere, 1889, Mondadori, 1990, p. 13
Andrea Sperelli, mentre attende di rivedere Elena Muti, la sua amante di due anni prima – ora sposata con un gentiluomo inglese – torna col pensiero al giorno della loro separazione, il 25 marzo del 1885. In quella giornata di vento forte, hanno percorso la via Nomentana in carrozza e si sono fermati in un’osteria romanesca, sull’Aniene. Nella luce suggestiva del tramonto, lei gli ha comunicato la decisione di partire e si sono separati, non senza passione, sotto l’arco di Porta Pia. Ora che ha incontrato di nuovo la sua vecchia amante, Andrea “rivedeva tutti i gesti, riudiva tutte le parole” di quel giorno, che viene richiamato ancora nel corso del romanzo, così come sono molti gli accenni al clima di marzo (mese in cui D’Annunzio era nato nel 1863 e sarebbe morto nel 1938).
Dicono del libro
“Edito nel 1889, nello stesso anno e con maggior fortuna del Mastro-don Gesualdo di Verga, Il Piacere è il primo dei romanzi dannunziani. L’esperienza biografica nella Roma di fine secolo, mondana e bizantina, si fa letteratura: ‘Nel personaggio di Andrea Sperelli’ scrive D’Annunzio ‘c’è assai di me stesso colto sul vivo'”
(dalla quarta di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)
Altre storie che accadono oggi
“…già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nella egregia città di Fiorenza…”
Giovanni Boccaccio, Decameron
Beato Angelico, Annunciazione, tempera su tavola, 1434 ca., Cortona, Museo Diocesano
“… nel giorno dell’Annunziata, che era il 25 del mese nel quale appunto io pongo la mia genitura, mio padre si mise in viaggio…”
Laurence Sterne, La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo
“… Il 25 marzo a Pietroburgo accadde un avvenimento molto strano”
Nikòlaj Gogol, Il naso
“… 25 marzo. La mattina è cominciata tetra e sorda, poi s’è miracolosamente illuminata…”
Saul Bellow, L’uomo in bilico
“… vidi una di quelle specie di cabine dove si fanno le foto come quella dove ero stato il 25 marzo 1994 per farmi la foto per il passaporto…”
Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte