#libromanzia
Consultare i libri a scopo divinatorio: si è sempre fatto, utilizzando volumi realizzati apposta (i libri delle sorti), con un repertorio di sentenze finali a cui si giunge tramite l’uso di calcoli e strumenti (carte, dadi, monete, bastoncini, ruote), oppure interrogando Omero, la Bibbia, Virgilio, Shakespeare, Ariosto.
Nel film Career Girls (in italiano Ragazze) del regista britannico Mike Leigh, due studentesse che dividono una casa, Annie e Hanna, e la loro amica Claire, per sapere cosa le attende nelle loro giornate incerte e malandate, interrogano Cime tempestose, usando una vecchia edizione del romanzo di Emily Brontë. Perché il responso sia efficace è importante evocare due volte con convinzione il nome della scrittrice: “Ms Brontë, Ms Brontë” e poi porre il quesito. La prima frase (più o meno) su cui cade l’occhio è il responso. La scena è una versione recente e fai-da-te di una pratica antica, testimoniata dalla letteratura stessa: bibliomanzia o libromanzia. (a.s.)
Il 13 dicembre diconodioggi invita a una giornata di #libromanzia.
Si partecipa in questo modo:
dopo aver formulato mentalmente una domanda, aprite il libro più vicino a voi a una pagina qualsiasi, scegliete una frase e – se ha a che fare in qualche modo, anche fantasioso, con la vostra domanda – tweettatela con l’hashtag #libromanzia.
Per i-Pad e kindle: sempre dopo aver pensato una domanda, scorrete il testo velocemente, fermatevi in un punto, scegliete una frase e tweettatela.
Se la prima frase non ha niente a che vedere con quanto avete in mente, riprovate per un massimo di 3 volte, anche cambiando libro.
Un esempio accaduto qualche giorno fa: Domanda: Chi vincerà le primarie del PD? Libro interrogato: Cuore di De Amicis, aperto casualmente a pag. 134: Il piccolo scrivano fiorentino.
I tweet saranno raccolti in un’antologia che sarà a sua volta un libro-oracolo interrogabile da altri giocatori.
Sono molti i libri di narrativa in cui qualcuno interroga un libro: nella Tentazione di Sant’Antonio di Gustave Flaubert, si consultano gli Atti degli Apostoli; in Ricerca e perdizione di Isaac Bashevis Singer si afferma proprio che “Nella Bibbia c’è tutto, e se non c’è nella Bibbia, c’è in Shakespeare”. Oracoli familiari sono consultati in Tempeste di Karen Blixen, dove una pesante Bibbia ha la qualità di offrire la risposta esatta a chi sia incerto sul da farsi, e le risposte vengono rilette a distanza di anni. Lorenzo da Ponte racconta nelle sue Memorie di aver aperto una libreria a Londra dopo aver letto una frase nell’Eneide, trovata a sua volta in una libreria in cui si era rifugiato. E Giacomo Casanova cerca e trova nell’Orlando furioso la data favorevole alla sua fuga dalla prigione veneziana dei Piombi: la notte del 31 ottobre.
Sui libri delle sorti: un articolo di Silvia Urbini e uno di Antonella Sbrilli su Engramma (n.92, agosto 2011) e un libro-oracolo di Franco Chirico, Id, Ingegni edizioni, 2008 (@ninninedda)
#libromanzia: la raccolta via @hitweetbook