12 Aprile

12 aprile 2023

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Data memorabile per me il 12 aprile del 1891.
Avevo compiuto da circa un mese trentaquattro anni. Da un pezzo mi notavo nel volto, e precisamente alla coda degli occhi e su la fronte, certi lievi solchi che mi pareva non si potessero ancora chiamar propriamente rughe. Credevo almeno che il numero degli anni miei potesse tuttavia permettermi di non chiamarli tali. Momentanei increspamenti de la pelle, che – sotto l’azione del pensiero, del riso, dell’abituale atteggiarsi della fisionomia – erano divenuti stabili. Ma rughe, no

Luigi Pirandello, Prudenza, 1901, in Novelle per un anno. Appendice, Giunti, 1994, tomo III, p. 2601

La “mattina di quel memorabile 12 aprile” (una data che torna anche in altre novelle di Pirandello) segna per il protagonista il passaggio da una fase all’altra della sua esistenza. Da una parte la giovinezza, la poesia, i capelli lunghi, dall’altra la maturità, un impiego, forse un matrimonio. Il passaggio è sancito dal doloroso taglio della barba e dei capelli, dopo il quale non solo la sua amante ma neanche egli stesso si riconosce (“Hai ragione: non son più io! Ti saluto per sempre, cara!”)

 

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

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“… Sulla parte interna, come si aspettava, c’è un nome e una data: Pietro, 12.4.1939…”
Antonio Tabucchi, Il filo dell’orizzonte

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“… La scarpa della mamma, la destra, con due cintolini intrecciati sul collo del piede, ha invaso la data scritta a inchiostro: Venezia, 12 aprile 1941…”
Antonio Tabucchi, Capodanno

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“… Abelardo stava peggiorando. Quando giunsi era appena morto. Era il 12 aprile 1142…”
Luise Rinser, L’amore di Abelardo (Segnalazione di Sandra Muzzolini)

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