23 Aprile
23 aprile 2015 |
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Arrivò la pioggia dalla finestra. Era una pioggia di aprile. Il ventitré di aprile. Già! Melchior aveva il fato segnato fin dalla nascita; era destinato a indossare la corona di cartone. Non aveva forse visto la luce nel giorno del compleanno di Shakespeare? E anche noi del resto” (…)
Non sai che oggi è il compleanno di Shakespeare? Brinda che Dio protegga l’Inghilterra, Harry e San Giorgio, e bevi alla salute dei bastardi
Angela Carter, Figlie sagge, 1991, tr. it. R. Bernascone e C. Juli, Rizzoli, 1992, p. 224, p. 228
La battuta è di Dora Chance, la protagonista dell’ultimo romanzo scritto da Angela Carter , “Figlie Sagge”, e condensa (la battuta e il romanzo) tutti i punti forti della poetica della sua irripetibile autrice: Vecchia Europa, illegittimità, teatro, voglia di vita sconveniente, dotta e pop.
Il compleanno di Shakespeare cade convenzionalmente il 23 aprile (data che si fa coincidere con quella, cinquantadue anni dopo, della sua morte) giorno di nascita di Dora e della sua gemella Nora, nate nel lato sbagliato del Tamigi e del letto, figlie naturali del più grande attore shakespeariano del loro tempo (Melchior Hazard) o forse chissà di suo fratello gemello Peregrine, anche loro venuti al mondo il giorno di San Giorgio. Il romanzo si apre il 23 aprile col racconto autobiografico di Dora, ballerina di avanspettacolo, settantacinquenne, e la data ritorna lungo tutto il pazzesco memoriale che procede a salti di tempo. I fatti più sensazionali accadono puntualmente nel giorno genetliaco (il settimo, il quattordicesimo, il ventunesimo, il settantacinquesimo compleanno delle ragazze ovvero il centesimo dei fratelli Hazard) sempre inevitabilmente percorso da folate di elettrizzante vento d’aprile. Nel libro, zeppo di citazioni e rimandi al mondo del teatro e di tutte le sue arti sorelle bastarde (dall’operetta al cinema) la parte del Deus ex machina è riservata al gemello “buono”, prestigiatore prodigo ed immane, Peregrine-Perry che a fine romanzo diventa anche cacciatore e cultore di farfalle: un omaggio, piace pensare, a Vladimir Nabokov, nato il 23 aprile del 1899, anche lui per convenzione: la data per il calendario giuliano sarebbe stata il 10 aprile, cambiata nel 1900 con la corrispondente del calendario gregoriano: il nostro giorno di San Giorgio, giorno in cui l’UNESCO celebra la Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’Autore e la Catalogna anche quello delle rose. (Commento di Silvia Veroli)
Altre storie che accadono oggi
“… L’inverno fa degli animali da stalla dei prigionieri silenziosi; che una volta ci sia stata l’estate, possono soltanto sognarlo. Poi arriva il 23 aprile, il giorno di San Giorgio – un giorno ancora molto freddo…”
Lou Andreas-Salomé, Ròdinka, un ricordo di Russia
“…Il 23 aprile del 1869, nella piovigginosa e calda, velata e verde Kaluga, Aqua, venticinquenne..”
Vladimir Nabokov, Ada o ardore
“… La mattina del 23 aprile 1930 lo squillo penetrante del telefono nel vestibolo mi colse mentre stavo per entrare nella vasca da bagno…”
Vladimir Nabokov, Guarda gli arlecchini!
“… Poi arrivò il 23 aprile, un giorno che non dimenticherò mai neppure se vivessi altri 58 anni…”
Stephen King, L’eterna primavera della speranza