10 Marzo
10 marzo 2015 |
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Mi sbagliavo nel credere che non l’avremmo mai persa. Il dieci marzo, il suo compleanno, telefonò da Santa Cruz per dirci che lei e Rick si erano sposati quel pomeriggio, e che stavano andando in Canada. La notizia mi lasciò stordito e incredulo, non potevo credere di aver sbagliato i miei calcoli e ripensai alle mie colpe verso di lei. Per parafrasare la canzone, era così bello avere una ragazza in casa, e ora se n’era andata. Era stata importante nel tessuto delle nostre vite, il filo luminoso che dava il colore, adorata e rispettata dai suoi fratelli, incensata e viziata da sua madre e un bellissimo mistero per suo padre
John Fante, A ovest di Roma (Il mio cane stupido), 1986 (post.) tr. it. A. Osti, Fazi Editore, Roma, 1998, p. 92
Point Dume, la “punta più a nord che forma la baia di Santa Monica”, “agglomerato suburbano” in cui il protagonista – dopo vent’anni che ci abita – ancora si perde se c’è la nebbia, è il luogo in cui lo scrittore Henry Molise vive con la sua famiglia. Nell’inverno di un anno imprecisato si susseguono incontri e abbandoni: l’arrivo di un cane di grossa taglia, inviso alla moglie, alla prole e ai vicini e l’allontanarsi dei figli, ormai cresciuti. Dopo diverse brevi fughe con il furgone del fidanzato Rick, Tina se ne va definitivamente, sposandosi il giorno del suo compleanno, il 10 marzo, una data su cui Henry Molise si trova a meditare, nella stanza della figlia, diventata ormai “una parte della casa spiritualmente morta, un luogo di tristi fantasmi”.
Altre storie che accadono oggi
“… l’ordine era di trovarsi nei dintorni di Blois il 10 marzo 1560…”
Donatien Alphonse Francçois Sade, La cospirazione d’Amboise
“…’Ludwig von Hinckeldey, morto il 10 marzo 1856′. Come ne fu colpito!…”
Theodor Fontane, Amori, errori
“… Nel pomeriggio di sabato 10 marzo, sulla collina di Otoshidera, a nord-ovest di Sendai, Masumi Haguro stava attendendo due amici…”
Yukio Mishima, Stella meravigliosa
Spencer Finch, Moonlight (Venice, March 10, 2009), 2009. Installazione
“… 10 marzo. Ho salutato il mare…”
Silvina Ocampo, Il diario di Porfiria Bernal