Capra! Capra! dal 19 febbraio il nuovo anno cinese
19 febbraio 2015, Capodanno cinese,
di Valentino Eletti
I segni dello zodiaco cinese sono dodici, come i nostri, eppure non si sovrappongono alla tradizione occidentale che lega costellazioni al destino o, per non scomodare parole troppo prepotenti, alla fortuna. L’unica coincidenza è quella del numero dodici che ritorna. Dodici sono i mesi e i nostri segni. Dodici sono i segni del calendario cinese, ma ognuno di essi rappresenta un anno. Dodici anni definiscono un ciclo completo dove si susseguono gli animali legati al calendario. Però sono anni lunari, quindi si assiste, di anno in anno, a un progressivo slittamento della data del capodanno cinese.
Il 19 febbraio 2015 termina l’anno del cavallo e comincia quello della capra, yang in cinese, che a sua volta precede quello della scimmia. Il segno yang non ha la fama di creature come il drago o la tigre, e forse per questo non è amato al pari degli altri, più appariscenti. È un segno pacifico, conciliante, tranquillo e a suo modo prospero.
Si è discusso molto su come rendere questo segno, perché in realtà yang 羊 – la cui forma può ricordare quella di una capra vista frontalmente, con le due corna che divergono come rami di una V – è un termine che esprime una categoria più estesa di animali, dai caprini agli ovini. Confessiamolo, l’anno dell’ovino non è molto vendibile e quindi bisogna fare una scelta: ma capra o pecora che sia, l’anno che si inaugura giovedì 19 febbraio predisporrà i nuovi nati – a differenza del pirotecnico segno del drago – a un atteggiamento più tranquillo e riflessivo. E allora, buon anno della capra, l’ottavo nel ciclo dei dodici animali che governano la scansione cinese del tempo. (val.e.)