15 Febbraio
15 febbraio 2016 |
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Iniziai quel disperato viaggio il 15 febbraio 1715 alle ore nove del mattino. Il vento era assai favorevole; da principio feci uso soltanto delle mie pagaie, ma poi considerando che mi sarei presto stancato e che il vento avrebbe potuto cadere, m’attentai a issare la mia vela; e così, con l’aiuto della marea, me ne venni innanzi alla velocità di una lega e mezzo all’ora, per quello che potei calcolare. Il mio padrone e i suoi amici rimasero sulla spiaggia fino a quando non m’ebbero perduto di vista; e più volte udii il ronzino sauro (che mi aveva sempre voluto bene) gridar da lontano: Hnuy illa nyha maiah Yahoo, Fai buon viaggio gentile Yahoo
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, 1726, tr. it. G. Celati, Feltrinelli 1997, p. 282
Lemuel Gulliver, dopo studi di medicina, si è dedicato ai viaggi e ha già conosciuto gli strani regni di Lilliput, Laputa, Brobdingnag, valutandone le forme di governo e di convivenza. Dopo un periodo trascorso a casa, nel settembre del 1710 si è imbarcato come capitano sulla nave mercantile Avventura, da cui è stato fatto sbarcare dai marinai ammutinati. È approdato così nel paese degli Houyhnhnm, cavalli dai modi civili, che si distinguono per saggezza e razionalità da certe bestie, chiamate Yahoo, usate per i lavori pesanti e assai simili – nella conformazione fisica – agli uomini. È rimasto in questo paese per diversi anni, nella casa di un cavallo sauro che lo tratta con simpatia, ma ora una decisione dell’Assemblea Generale ha deliberato la sua espulsione. Gulliver lascia con dispiacere la terra degli Houyhnhn, dove aveva potuto vivere in modo naturale, e torna nella società inglese, con le sue regole, la sua scansione del tempo e la sua scrittura.