26 Agosto

26 agosto 2014

« »

– Niente è accaduto, i fatti sono sempre quelli. I fatti sono lì; – era tornato alla tavola e premeva con le palme aperte sullo scartafaccio del Diario – quel che importa, che mi sconvolge, non sono i fatti, tutti li sanno; sono i rapporti, le concorrenze, la interpretazione; è qui – e con l’indice, lungo e secco che pareva un bastone, picchiava sui margini coperti di note minutissime in inchiostro rosso.
Maurizio ricordò i vaneggiamenti sul ventisei di agosto, che a suo tempo Carmela gli aveva raccontati, e respirò. Carmela uscì in un riso ebete, ma l’abate la fulminò. Narcisa rimaneva fredda e attenta. Poiché ora lo sguardo febbrile dell’abate era arrivato su lei, ella disse rigidamente:
– Per conto mio, le prometto il più rigoroso segreto.
– Ecco; lo confesso, io m’ero ingannato allora, quando ho trovato quella coincidenza di date

Massimo Bontempelli, Gente nel tempo, 1937, ed. cons. Mondadori 1942, pp. 114-115

“È a forza di anniversari che il tempo se ne va tanto presto, invece gli uomini ci hanno una vera passione”. Nella storia della famiglia Medici, le date hanno una fatale importanza, scandendo la successione della scomparsa dei componenti, a partire dalla nonna delle due protagoniste (le sorelle Nora e Dirce), la “Gran Vecchia”, morta il 26 agosto del 1900. È una suggestione collettiva che coinvolge, oltre alla famiglia, l’intero paese e soprattutto l’abate Clementi, che registra su un Diario il ritmo “astrale” delle date di famiglia, a partire da quel 26 agosto di inizio secolo, per poi ammettere che “non importa morire, importa non sapere quando”. “Se uno quando c’è ci pensasse forte, ma ben forte, mi pare che il tempo non dovrebbe andarsene a questo modo”.

Dicono del libro
“La storia ha inizio il 26 agosto 1900, a Colonna, una cittadina dell’entroterra ligure, alla villa La Coronata, il giorno della morte della Gran Vecchia, e si snoda seguendo le vicende di personaggi tutti appartenenti alla stessa famiglia, per chiudersi allo scadere del 1925, all’alba, nello stesso luogo della scena iniziale, sulla drammatica sorte di follia e di morte delle sorelle Nora e Dirce. Autentiche e straordinarie figure femminili, vittime e insieme artefici del proprio destino”.
(Dalla scheda dell’ed. SE sul sito Amazon)

 

Altre storie che accadono oggi

Iconcina

“… Nella notte dal 25 al 26 agosto mia mamma è scappata dal ghetto di Zawiercie con dieci zloty in tasca…”
Helena Janeczek, Lezioni di tenebra

Iconcina

“… Dal 14 al 26 agosto, pioggia incessante, cosicché mi vidi costretto a non uscire…”
Daniel Defoe, Robinson Crusoe

Iconcina
“… 26 agosto 17** Hai letto questa storia terrorizzante e bizzarra, mia Margaret?…”
Mary Shelley, Frankenstein

Iconcina

“… Avvistai la costa il 26 agosto, di mattina; non lontano, credo, da Hornsea, ma non vidi alcuna città…”
Matthew P. Shiel, La nube purpurea

Iconcina
“… ‘Suonano le loro conche, chiamano Lighea per le feste della bufera’. Questa ci assalì all’alba del giorno ventisei…”
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La sirena

Iconcina
“… Decisi dunque di fuggire la notte dal 26 al 27 agosto…”
Giacomo Casanova, Fuga dai Piombi