9 Maggio
9 maggio 2016 |
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Canzone per accompagnare Il libro della memoria. Solitude, interpretata da Billie Holiday. Registrazione del 9 maggio 1941, di Billie Holiday e la sua orchestra. Durata del brano: tre minuti e quindici. Fa così: In my solitude you haunt me / With reveries of days gone by. / In my solitude you taunt me / With memories that never die… ecc. Si ringraziano anche D. Ellington, E. De Lange e I. Mills
Paul Auster, L’invenzione della solitudine, 1982, tr. it. M. Bocchiola, Einaudi, Torino, 1997, p. 124
Nell’affollata stanza della memoria, dove si muove il protagonista – indicato con la sola iniziale del nome A. -, tutto sembra collegato per affinità, per coincidenza o per necessità. Le cose accadute a lui o ad altri, le cose lette e viste, si connettono in un mosaico di pensieri sui difficili temi del caso, del destino, del rapporto padre-figlio, della solitudine. Le date non mettono ordine nel tempo del racconto, ma si presentano anche loro casualmente, trovate in una lettera, in un appunto o – come in questo caso – su un disco di Billie Holiday, che il 9 maggio del 1941 registrava la canzone Solitude, perfetta colonna sonora, in anticipo, dei ricordi di A.
Altre storie che accadono oggi
“… Il 9 maggio, nella torre grande del castello, egli opinò che la tortura s’imponeva…”
Marcel Schwob, Vite immaginarie
“… ‘Stanotte, 8-9 maggio 1793, ho amato Carlotta in maniera che certamente mi varrà una severa redarguizione di padre Lasagna!…”
Alberto Savinio, La nostra anima
“…9 maggio 2004. Una di quelle giornate di primavera che sembrano tenere le distanze…”
J. C. Oates, La madre che mi manca (segnalato da @fchiusaroli)
“…Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto…”
I cento passi , Marco Tullio Giordana (film, 2000); Modena City Ramblers (canzone)