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Era infatti una mattina come tante altre. Il cielo, fuori, si manteneva grigio e uniforme. Ma lui si sentiva bene. Le prossime ore non gli pesavano né gli facevano paura di nessun genere i giorni successivi. Né il grande futuro. Il telefono taceva. Dorigo era tranquillo, le cose gli andavano. Vestito di un completo grisaille, camicia bianca, cravatta in tinta unita rosso magenta, calze pure rosse, scarpe nere lavorate, quasi che. Quasi che tutto dovesse continuare come era continuato fino allora, fino a quel giorno di febbraio, che era un martedì e portava il numero 9. Tutto sicuro e propizio per un borghese nel pieno della vita, intelligente, corrotto, ricco e fortunato

Dino Buzzati, Un amore, 1963, Mondadori, 1979, p. 31

La mattina del 9 febbraio 1960, “una mattina qualsiasi di una giornata qualsiasi”, “una delle tante giornate grigie di Milano”, proprio per questa sua apparente indistinzione, è una protagonista della storia, il crononimo grazie al quale il lettore entra nella scena, la cornice temporale – nel senso del calendario e dell’atmosfera – che rende tanto più tangibile la narrazione di questo amore non ricambiato.

 

Altre storie che accadono oggi

“… 9 febbraio. (…) Ieri ho assistito alla corsa dei cavalli di Carnevale, dalle tribune di legno di piazza del Popolo…”
Marisa Volpi, La fortuna di Thomas Bellman

 

“… Il forestiero arrivò sulla collina in una giornata d’inverno, all’inizio di febbraio, durante l’ultima nevicata dell’anno…”
H. G. Wells, L’uomo invisibile

 

“… La grande attesa di Toio si volgeva ora all’ultimo di carnevale, al corso dei carri allegorici e delle carrozze…”
Giani Stuparich, Cuore adolescente

“…Oggi è martedì grasso , ma a Bouville questo non significa gran che…”
Jean-Paul Sartre, La nausea

 

Il quadro di Jean-Antoine Gros: Napoleone sul campo della battaglia di Eylau, il 9 febbraio 1807,
1808, Parigi, Louvre