6 Luglio

6 luglio 2016

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La fiesta esplose a mezzogiorno di domenica 6 luglio. Non c’è altro modo di descrivere ciò che avvenne. Era tutto il giorno che arrivava gente dalla campagna, ma si mimetizzavano nella città e non li notavi. Sotto il sole cocente, la piazza era tranquilla come in qualsiasi altro giorno. I contadini erano nelle osterie fuori mano, a bere e a prepararsi alla fiesta

Ernest Hemingway, Fiesta, 1926, tr. it. E. Capriolo, Mondadori 1990, p. 154

Dopo mesi trascorsi a Parigi con scrittori, boxeur, viaggiatori inglesi e americani in giro per l’Europa dopo la fine della prima guerra mondiale, il giornalista Jake Barnes è partito per la Spagna. All’inizio di luglio si trova a Pamplona, antica capitale della Navarra che celebra il suo patrono San Firmin con sette giorni di processioni, danze, corride, precedute dalla corsa dei tori lungo le strade, in mezzo alla folla. Barnes alloggia all’Hotel Montoya, dove scendono anche i toreri più famosi. Tutto è pronto per l’inizio della Fiesta, che esplode come un fuoco d’artificio a mezzogiorno del 6 luglio, trascinando spagnoli e stranieri in eccessi e azzardi che lasciano conseguenze anche oltre quella data.

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

pittura

Soirée du Coeur à Barbe 6 et 7 juillet 1923, Théatre Michel

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“…Il 6 luglio, verso le 3 pomeridiane, l’Abramo Lincoln doppiò – tenendosi 15 miglia a sud – quello scoglio sperduto…”
Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari

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