May 33 Maggio
3 maggio 2013 |
« »
Verso il tre di maggio, in un giorno di polvere bionda e di luce tenera, abbandonammo malinconicamente Kratowice ormai impossibile da difendere, con il suo triste parco destinato a divenire di lì a poco un campo sportivo per gli operai sovietici, e la sua foresta devastata dove fino ai primi anni della guerra si aggiravano ancora gli unici branchi di buoi selvatici sopravvissuti dai tempi preistorici
Marguerite Yourcenar, Il colpo di grazia, 1939, tr. it. M. L. Spaziani, Feltrinelli, 1984, p. 107
Nella regione baltica, in un luogo a cui viene dato il nome di Kratowice, negli anni successivi alla rivoluzione russa, si svolge la storia di Eric, soldato tedesco, del suo amico fraterno Corrado e di Sofia, sorella di quest’ultimo. Mentre si combatte per il controllo di territori di confine, contesi fra un regime e l’altro, si consuma anche la storia dell’attrazione fra Sofia ed Eric, la voce che racconta ciò che è accaduto. Mentre la vicenda si avvia alla conclusione, il giorno di maggio sembra mostrare – come attraverso un velo di polvere dorata – il passato lontano e il futuro prossimo di quel luogo amato e conteso.
Dicono del libro
“Scritto tra Capri e Sorrento nel 1938 e pubblicato alla vigilia del secondo conflitto mondiale, Il colpo di grazia evoca un episodio di guerra civile avvenuto in Curlandia all’epoca dei putsch tedeschi contro il regime bolscevico, intorno al 1919-21 (…) Romanzo di sottile, sconcertante ambiguità, Il colpo di grazia chiama il lettore a collaborare per sottrarre gli avvenimenti narrati da Eric von Lhomond, e specialmente l’immagine ch’egli propone di sé, a una deformazione che s’inscrive interamente nei rapporti complicati dell’amore e dell’odio”.
(dalla quarta di copertina dell’ed. Feltrinelli, op. cit.)