29 Novembre
29 novembre 2013 |
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Il 29 novembre Kutuzov entrò in Vilno, nella sua “buona Vilno” come egli la chiamava. Per due volte nella sua carriera Kutuzov era stato governatore di Vilno. Nella ricca e intatta Vilno, oltre alle comodità della vita, di cui da tempo era stato privato, Kutuzov trovò vecchi amici e ricordi. E voltando di colpo le spalle a tutte le preoccupazioni militari e statali, si immerse in una vita tranquilla e uniforme, nella misura in cui lo lasciavano in pace le passioni che gli ribollivano intorno, come se tutto ciò che stava accadendo o sarebbe accaduto nel mondo della storia non lo toccasse minimamente
Lev Tolstoj, Guerra e pace, 1863-69, tr. it. P. Zveteremich, Garzanti 1982, vol. IV, p.1648
Nell’autunno del 1812, l’esercito francese in rapida fuga è inseguito dai Russi, guidati dal generale Kutuzov, il cui motto era pazienza e tempo. Criticato per la sua scelta strategica di non tagliare la ritirata dei Francesi, Kutuzov è presentato in Guerra e pace come un uomo consapevole “del futuro significato degli avvenimenti”. In questa pagina, la carriera di Kutuzov volge al termine e il militare arriva nella città di Vilno (Vilnius, in Lituania), dove era stato governatore, in una delle gelide giornate di novembre di quell’anno cruciale.
Dicono del libro
“Sette anni occorsero a Tolstoj (dal 1863 al 1869) per comporre uno dei capolavori della letteratura ottocentesca. L’ossatura del romanzo, sullo sfondo delle guerre napoleoniche – dal 1805 alla travolgente insurrezione di tutto il popolo russo nel 1812 – è data dalle vicende di due grandi famiglie dell’alta nobiltà, i Rostov e i Bolkonskij, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti e dissoluti Kuragin. Spiccano, nella moltitudine di personaggi, le figure di Natasa, fanciulla e poi donna di straordinaria purezza e d’indole forte e impetuosa; del principe Andrei, che porta il suo orgoglio nella guerra, nella prigionia e nell’infelice amore per Natasa; dell’enigmatico e complesso Pierre Bezuchov, capace di autentica adesione al dolore del mondo”.
(Dalla scheda del libro nel sito ibs)
Altre storie che accadono oggi
“… Il 29 novembre pranzai piuttosto tardi, alle otto di sera; ero seduto a gambe incrociate, come solevo fare quando il mare era calmo…”
Matthew P. Shiel, La nube purpurea
“… Il 29 novembre nevicava intensamente su tutta la Scania…”
Henning Mankell, La mano (segnalazione di @ClabHouse)