29 Aprile

29 aprile 2016

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Il temporale lavò Mosca il 29 aprile, l’aria diventò soave, l’anima s’ammorbidì, e venne voglia di vivere.
Col mio nuovo vestito grigio e un soprabito abbastanza decente, camminavo per una delle vie centrali della capitale, diretto verso un luogo ove non ero ancora mai stato. La causa del mio spostamento era una lettera che avevo in tasca, e che mi era pervenuta improvvisamente

Michail Bulgakov, Romanzo teatrale, 1965 (post.), tr. it. V. Dridso, Einaudi, 1975, p. 11

Da povero redattore del Messaggero della navigazione a scrittore di un romanzo che suscita l’interesse  di un regista teatrale, il protagonista di questo racconto passa per delusioni, esaltazioni, incontri con personaggi sfuggenti e situazioni grottesche. Ma all’inizio delle avventure, con in tasca la lettera di convocazione del regista della Scena-Studio del Teatro Indipendente, è contagiato dall’aria di quell’aprile: “fine dell’inverno, fine delle tormente, fine del freddo”, almeno per un po’, per il penultimo giorno del mese centrale della primavera, nelle strade di Mosca. 

 

 

Dicono del libro

 

Altre storie che accadono oggi

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“… Il matrimonio – diss’egli  – si fa, pare, questa sera, ventinove aprile. Pare che il popolo vuol fare grandi
cose; musiche, fuochi d’artificio…”
Antonio Fogazzaro, Malombra

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“…Ogni anno, il 29 aprile, c’è una corrida e una fiera a Jerez de la Frontera…”
Ernst Hemingway, Morte nel pomeriggio (segnalazione di Sandra Muzzolini)

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“… Montreal, 29 aprile 1959. Fin da quando sono tornato in città, me ne sono rimasto nel mio scantinato…”
Mordecai Richler, La versione di Barney (da Sandra Muzzolini @sandra_mzz)

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