24 Marzo
24 marzo 2016 |
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24 marzo 1958
In determinate condizioni di atmosfera, di ora e di luce possiamo vedere anche a occhio nudo i tre piccoli satelliti artificiali che l’uomo lanciò dalla Terra verso gli spazi interplanetari dal 1955 al 1958; e ivi sono rimasti appesi, presumibilmente per sempre, girando girando intorno a noi. In certi crepuscoli d’inverno quando l’aria è come cristallo, tre minuscoli punti brillano, di un fisso e corrucciato splendore; due vicini che quasi si toccano, uno più in là, solitario
Dino Buzzati, 24 marzo 1958, in Sessanta racconti, 1958, Mondadori, p. 293
Il 24 marzo 1958 è la data della messa in orbita dell’ultimo di una serie di tre satelliti che – da allora al presente immaginato nel racconto, il 1975 – continuano a girare intorno alla Terra. È una data più importante della scoperta dell’America o della rivoluzione francese, dopo la quale l’umanità è cambiata. Gli ultimi messaggi trasmessi dall’equipaggio alludono infatti a una strana musica e all’arrivo in un luogo che forse è il paradiso. Gli astronauti non sono tornati dai viaggi e i tre satelliti continuano a girare, lasciando il dubbio che il regno dei cieli – con la sua musica sovrumana – sia pericolosamente vicino, proprio alle porte del pianeta Terra, di questa “pulce delle pulci disseminate nell’Universo”.
“… Il 27° lancieri entrò a Nancy verso le otto e mezzo del mattino, il 24 marzo 183…, con un tempo scuro e freddo…” Stendhal, Lucien Leuwen “… Voi, capitano, avete iniziato il vostro diario il 24 marzo, raccontando che io avrei perso la memoria il 22 mattino…” “… Toropainen si preparava al trapasso. Era la settimana di Pasqua, la vigilia del Venerdì Santo…” “… 24.3.1930. Ho voglia di alzare le braccia e di gridare cose di ignota selvatichezza…” Altre storie che accadono oggi
“…24 Marzo 1916. Dal marzo dell’anno scorso non avevo più toccato questo libercolo…”
Italo Svevo, La coscienza di Zeno (segnalazione di Daria Viviani)
Umberto Eco, Il cimitero di Praga (segnalazione di Sandra Muzzolini)
Arto Paasilinna, L’allegra Apocalisse
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
“…Domenica 24 Marzo che mi ero svegliato prima io/di fuori cantava ancora il cannone/ di dentro per me la guerra finiva…”
Enzo Jannacci, Domenica 24 marzo