21 Novembre
21 novembre 2014 |
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Era il ventuno novembre; una folla immensa e festosa traboccava di contrada in contrada sul corso di Porta Orientale e di là fuori nel campo del Lazzaretto, battezzato novellamente pel campo della Federazione. Tuonavano le artiglierie, migliaia di bandiere tricolori sventolavano; era uno scampanio a festa, un gridare, un lanciar di cappelli, un agitarsi di fazzoletti di teste di braccia in quella calca allegra tumultuosa e non pertanto calma e dignitosa. Né io né l’Aglaura ebbimo cuore di fermarci in una camera mentre alla luce del sole, alla libera aria del cielo doveva inaugurarsi poco stante il governo stabile ed italiano della Repubblica Cisalpina. Posto giù il mio fagotto e senza ch’ella volesse deporre il travestimento virile ci mescolammo alla gente, contentissimi di esser giunti in tempo di quel solenne e memorabile spettacolo
Ippolito Nievo, Le Confessioni d’un Italiano, 1867 (post.), ed. cons. Rizzoli, 2010, p. 608
Carlo Altoviti, detto Carlino, è “testimone ed attore d’un bel capitolo di storia”, dalla rivoluzione all’arrivo dei Francesi in Italia, dalla caduta di Napoleone ai moti del 1848. Un capitolo di storia osservato all’inizio da una postazione laterale, il castello dei conti di Fratta nella bassa friulana, dove Carlo – orfano di madre e figlio di un gentiluomo-avventuriero – trascorre l’infanzia e l’adolescenza, innamorato della Pisana, figlia dei conti. Crescendo, Carlo si muove fra Padova, Venezia, Milano e si trova coinvolto nei cambiamenti politici che l’arrivo di Napoleone comporta. Avventure private e rivolgimenti pubblici si mescolano nelle giornate del 1797 quando Carlo approda a Milano, proprio durante l’insediamento ufficiale delle due Camere di Consiglio della Repubblica Cisalpina, il 21 novembre, giornata di sole e di festa popolare.
Dicono del libro
“Romanzo per molto tempo conosciuto col titolo di Confessioni di un ottuagenario, titolo voluto dagli editori, che lo pubblicarono postumo nel 1867, perché i lettori non avessero il dubbio si trattasse di un libro di propaganda politica. Il protagonista, Carlo Altoviti (Carlino) che l’autore dice essere nato nel 1775, narra nel 1858, i propri casi intrecciandoli con quelli dell’Italia, dal crollo della società settecentesca sotto i colpi dei nuovi tempi rivoluzionari, al temprarsi della nazione italiana durante la Restaurazione, alle prove di libertà sui campi di battaglia”.
(Dalla scheda del libro ne sito ibs)
Altre storie che accadono oggi
“… Il 21 novembre 1995 ho fatto il gran passo. Un tantino sordida, ho scelto il giorno in cui finivo un tascabile molto divertente…”
Annie François, La lettrice
“… Era la mattina del 21 novembre: aiutammo a preparare panini e paratha…”
Salman Rushdie, I figli della mezzanotte
“… la misurazione di Talete poté essere effettuata solo…Estrasse dalla tasca un prontuario e lo sfogliò…il 21 novembre o il 20 gennaio, a scelta…”
Denis Guedj, Il Teorema del pappagallo