14 Dicembre | 14. Dezember
14 dicembre 2024 |
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Zum 14. erfolgte die erste Einladung. Es lag Schnee, weshalb Innstetten die fast zweistündige Fahrt bis an den Bahnhof, von wo noch eine Stunde Eisenbahn war, im Schlitten zu machen vorhatte. »Warte nicht auf mich, Effi. Vor Mitternacht kann ich nicht zurück sein; wahrscheinlich wird es zwei oder noch später. Ich störe dich aber nicht. Gehab dich wohl, und auf Wiedersehen morgen früh.« Und damit stieg er ein, und die beiden isabellfarbenen Graditzer jagten im Fluge durch die Stadt hin und dann landeinwärts auf den Bahnhof zu. Das war die erste lange Trennung, fast auf zwölf Stunden. Arme Effi. Wie sollte sie den Abend verbringen?
Theodor Fontane, Effi Briest, 1895
Il 14 (dicembre) venne il primo invito. Nevicava, ed Innstetten decise di compiere in slitta le due ore di viaggio fino alla stazione, dove lo attendeva poi ancora un’ora di treno fino a Varzin.
“Non aspettarmi, Effi. Prima di mezzanotte non potrò essere di ritorno. E può darsi che si facciano le due o anche più tardi. Ma non verrò a disturbarti. Sta bene. e arrivederci a domattina”. Con queste parole montò sulla slitta e i due cavalli color isabella si diressero al galoppo attraverso la città alla stazione. Era il primo lungo distacco, quasi dodici ore. Povera Effi, come avrebbe passato la sera?
Theodor Fontane, Effi Briest, 1895, tr. it. E. Linder, Garzanti 1981, p.57
Effi Briest, una giovane ragazza tedesca spensierata e vivace, si è sposata con il barone von Innstetten, di parecchi anni più grande di lei. Dopo un viaggio di nozze in Italia, si è trasferita col marito nella cittadina settentrionale di Kessin, in un ambiente con poche distrazioni, e in una casa in cui stenta ad ambientarsi. A dicembre, il marito è richiamato fuori casa da impegni di lavoro ed Effi si trova ad affrontare da sola un tempo completamente vuoto, scandito dal ticchettio dell’orologio nella sala e dalla sola compagnia del cane. La notte del 14 dicembre Effi sperimenta la paura di trovarsi in balia delle sue immaginazioni – fantasmi, presenze, suggestioni – che le impediscono sia di leggere, sia di addormentarsi, provocando, il giorno dopo, i rimproveri del marito e un’inquietudine che segnerà le vicende successive.