26 Gennaio
26 gennaio 2016 |
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Il 26 gennaio dell’anno seguente la Società Sole acquistò un edificio nella Ginza, e in quell’occasione venne trasformata in società per azioni. Il danaro avuto in deposito superava già i dieci milioni di yen, quello prestato i cinque milioni. Gli annunci pubblicitari venivano pubblicati in neretto, entro un riquadro, nella colonna degli annunci di tre righe: il prezzo era alto, ma anche gli affari aumentavano in progressione geometrica. (…) L’immenso credito di cui godeva Makoto era una conseguenza delle pericolosissime operazioni finanziarie a cui era costretto per pagare falsi dividendi come interessi, basandosi su un principio psicologico applicabile anche alle relazioni umane: nello stesso modo in cui ci fidiamo maggiormente degli amici con cui abbiamo rapporti giornalieri che dei fratelli frequentati di rado, ugualmente i creditori cadono nel panico se vedono tardare, anche di un solo mese, il pagamento degli interessi, mentre tendono a dimenticare il capitale dato in prestito se vengono pagati puntualmente
Yukio Mishima, L’età verde, 1950, tr. it. L. Origlia, Mondadori, 1994, p. 113
Nel Giappone del dopoguerra, in cui tutti “avevano perduto, a causa della guerra, il sentimento utopico di una durata nel tempo”, il giovane protagonista Makoto compie la sua formazione. Ispirato a uno studente di legge morto suicida per il fallimento della sua finanziaria, anche il personaggio Makoto, più che dagli studi, è attratto dai movimenti del denaro, che analizza razionalmente, così come fa con le sue giornate, scandite da un “diario ad orologio”. Inflazione, usura, passaggio sono termini intercambiabili per i soldi e il tempo.