6 Novembre
6 novembre 2014 |
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Il sei novembre, dopo colazione, Franco prese le sue grosse forbici da giardiniere per fare il solito sterminio di seccumi nel giardinetto e sulla terrazza. Era un’ora di tanta bellezza, di tanta pace da stringere il cuore. Non una foglia che si muovesse; purissima, cristallina l’aria da ponente; sfumanti a levante, dentro lievi vapori, le montagne fra Osteno e Porlezza; la casa sfolgorata dal sole e dai riverberi tremoli del lago; il sole assai caldo ma i crisantemi del giardinetto, gli ulivi, gli allori della costa più visibili fra il rosseggiar delle foglie caduche, certa segreta frescura dell’aria imbalsamata d’olea fragrans, il silenzio d’ogni vento, le aeree montagne del lago di Como bianche di neve accordantisi malinconicamente a dire che la cara stagione moriva
Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico, 1895, ed. cons. Garzanti, 1981, p. 163
Siamo a metà della storia raccontata in Piccolo mondo antico, storia che si svolge in Valsolda, fra il 1850 e il 1859, alle soglie della seconda guerra di indipendenza. Franco Maironi – di nascosto e contro il volere della nonna, unica parente rimasta – ha sposato Luisa e poco dopo è nata Maria. I rapporti con la famiglia d’origine sono interrotti, anche perché il giovane – così come sua moglie e lo zio Piero – sono di idee liberali e anti-austriache. Il sei novembre, a cui si riferisce questa pagina, è una giornata soleggiata nel giardino della casa dove la coppia vive con la bambina. Lo zio Piero – appena destituito dal suo incarico di ingegnere con l’accusa di essere un suddito infedele dell’Austria – sta per arrivare, mentre Franco lavora in giardino, nella luce novembrina del lago.
Dicono del libro
“L’opera più risolta della narrativa fogazzariana: una storia d’amore coniugale nel microcosmo della Valsolda, la crisi della borghesia alle soglie dello stato unitario”.
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Garzanti, op. cit.)
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“… 6 novembre. Ho fatto uscire dai gangheri il caposezione…”
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Bram Stoker, Dracula
“… E ora parliamo, disse Jacob scendendo da Haverstock Hill, fra le quattro e le cinque della mattina del 6 novembre…”
Virginia Woolf, La camera di Jacob