19 Maggio
19 maggio 2014 |
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Erano calendari molto comuni, di quelli con i paesaggi che certi bottegai regalano ai clienti per Natale. Intorno a molte date si ammassavano appunti sbiaditi in una sorta di stenografia domestica che mi fu impossibile decifrare, e ogni giorno del mese era coperto dalla sua bella X. Sette anni erano stati cancellati in quel modo. Le X si interrompevano il diciannove di maggio, dieci giorni prima della morte di mia madre, piùo meno quando dalla fattoria, mi avevano portato in città a casa di mia zia. Mi pareva che neppure Iddio, avvolgendo la terra nelle tenebre e assicurando al creato il sonno ristoratore, avesse dimostrato maggiore autorità e controllo sul finire del giorno di quanto la marcia inesorabile delle X di mia madre sembrasse proclamare nel corso di quegli anni
John McGahern, Il pornografo, 1979, tr. it. S. Basso, Einaudi 1994, pp.203-4
Nel momento in cui il protagonista della storia – un giovane irlandese che per mestiere scrive racconti pornografici – si trova a riflettere sul tempo, la vicenda narrata è quasi al termine. La zia con cui è cresciuto sta per morire; la ragazza con cui ha una relazione, relazione che vorrebbe chiudere, è incinta. Il pensiero va al mucchio di calendari trovati in casa alla morte della madre, che cancellava con una X tutti i giorni trascorsi, e a un calendario in particolare, in cui la sequenza arriva fino alla data del 19 maggio. È il grafico della marcia inesorabile del tempo, che ha portato “ciascuno di noi al punto in cui eravamo, ora e per sempre”.
Dicono del libro “Come in un labirinto dove s’incontri ad ogni bivio una mescita di alcolici, quasi a renderne più arduo l’attraversamento, la Dublino di John McGahern trova le sue pietre miliari nei pub e in ogni altro locale dove possano essere serviti birra scura, whiskey e gin tonic. ‘Non posso che dire un gran bene dell’alcol, – afferma il protagonista di questo romanzo, – è l’unica cosa che ti porta via’. Ma perché fuggire con tanta caparbia determinazione, e che cosa?” (dal risvolto di copertina dell’ed. Einaudi, op. cit.)
Altre storie che accadono oggi
“… 19 maggio Sono in trappola…” Bram Stoker, Dracula
“… Ottantadue in agosto! Che cos’è oggi? – Il 19 maggio. – Quanto manca da qui ad agosto?…”
Joseph Roth, La marcia di Radetzky (segnalazione di Sandra Muzzolini)
“… Il matrimonio che tanto gioiosamente lo turbò ebbe luogo il 19 maggio 1848; quello stesso giorno, sedici anni dopo, ebbe luogo l’esecuzione civile di Černyševskij…” Nabokov, Il dono
“… Era il 19 maggio. Avrebbe ricordato quella data perché era l’anniversario di nozze dei suoi genitori…” Paul Auster, Città di vetro (Trilogia di New York)