17 Gennaio
17 gennaio 2013 |
«»
Il 17 gennaio 188…il titolare dell’albergo Mauritania, sito in questa città, denunciò alla polizia la morte improvvisa di un ospite dell’albergo, Ferapònt Smielkòv, mercante siberiano di seconda categoria. Il medico della quarta divisione rilasciò il certificato che la morte dello Smielkòv era dovuta ad un aneurisma provocato dall’abuso di bevande alcoliche; e il cadavere venne inumato.
Ma alcuni giorni dopo, un compaesano e amico di Smielkòv, il mercante siberiano Timochin, arrivato da Pietroburgo, informatosi sulle circostanze in cui il decesso era avvenuto, enunciò il sospetto che lo Smielkòv fosse stato avvelenato a scopo di rapina. Fu perciò aperta un’inchiesta dalla quale risultò quanto segue:
1. Che lo Smielkòv, poco prima di morire, aveva ritirato dalla banca la somma di 3800 rubli d’argento, mentre dopo la sua morte risultarono in suo possesso soltanto 312 rubli e 16 copeche.
2. Che lo Smielkòv aveva trascorso tutto il giorno e tutta la notte antecedenti al suo decesso, in compagnia della prostituta Liubka, alias Jekatierina Màslova, parte nella casa di tolleranza e parte nell’albergo Mauritania
Lev Tolstoj, Resurrezione, 1899, tr. it. C. Terzi Pizzorno, ed. cons. Rizzoli 1952, p. 47 (in commercio: Mondadori)
Lo scrittore russo Vladimir Nabokov, non senza ironia, annota in un suo romanzo (Il dono) le tipologie di date usate dagli autori: “molti romanzi, per esempio tutti quelli tedeschi, iniziano con una data, ma solo gli autori russi, in virtù dell’originale onestà della nostra letteratura, tacciono l’ultima cifra”. Tolstoj non fa eccezione, tace la cifra finale dell’anno, ma segnala il giorno, un 17 gennaio, in cui la prostituta Màslova, una delle protagoniste del romanzo Resurrezione viene coinvolta in un delitto che la porterà in tribunale. Lì, fra i giurati, ritrova il nobile che la sedusse da ragazzina, segnando la sua esistenza futura. Mentre l’uomo riflette sulla catena di conseguenze delle sue azioni, la data del 17 gennaio risuona più volte nell’aula di giustizia.
Dicono del libro
“Basato su un episodio realmente accaduto al procuratore Koni, amico di Tolstoj, Resurrezione narra la vicenda del giovane aristocratico Nehjiudov che, giurato a un processo, si trova di fronte la donna che lui ha sedotto, provocandone la caduta e spingendola sulla via del crimine. Divorato dal rimorso, abbandona la propria vita agiata per seguirla durante la deportazione, dona le terre ai contadini e le propone di sposarla ma, respinto, si rifugia nel Vangelo. Pubblicato a partire dal 1898 ma a lungo meditato, Resurrezione è il romanzo della crisi spirituale di Tolstoj che, ormai settantenne, arriva a rinnegare gli scritti precedenti e legittima la letteratura solo se suscita sentimenti di fratellanza e amore”
(dall’edizione Mondadori cit.)
Altre storie che accadono oggi
“… Conrad Moricand nato a Parigi, il 17 gennaio 1887, alle sette o alle sette e un quarto pomeridiane…”
Henry Miller, Paradiso perduto
“… Il 17 gennaio sarà il mio compleanno e io, come sempre non lo festeggerò…”
Aurelio Picca, L’esame di maturità
“…il 17 gennaio è nato un bel bambino…”
Tre allegri ragazzi morti, Come mi vuoi (segnalazione di Michele Brescia)
«»
Il 17 gennaio 188…il titolare dell’albergo Mauritania, sito in questa città, denunciò alla polizia la morte improvvisa di un ospite dell’albergo, Ferapònt Smielkòv, mercante siberiano di seconda categoria. Il medico della quarta divisione rilasciò il certificato che la morte dello Smielkòv era dovuta ad un aneurisma provocato dall’abuso di bevande alcoliche; e il cadavere venne inumato.
Ma alcuni giorni dopo, un compaesano e amico di Smielkòv, il mercante siberiano Timochin, arrivato da Pietroburgo, informatosi sulle circostanze in cui il decesso era avvenuto, enunciò il sospetto che lo Smielkòv fosse stato avvelenato a scopo di rapina. Fu perciò aperta un’inchiesta dalla quale risultò quanto segue:
1. Che lo Smielkòv, poco prima di morire, aveva ritirato dalla banca la somma di 3800 rubli d’argento, mentre dopo la sua morte risultarono in suo possesso soltanto 312 rubli e 16 copeche.
2. Che lo Smielkòv aveva trascorso tutto il giorno e tutta la notte antecedenti al suo decesso, in compagnia della prostituta Liubka, alias Jekatierina Màslova, parte nella casa di tolleranza e parte nell’albergo Mauritania
Lev Tolstoj, Resurrezione, 1899, tr. it. C. Terzi Pizzorno, ed. cons. Rizzoli 1952, p. 47 (in commercio: Mondadori)
Lo scrittore russo Vladimir Nabokov, non senza ironia, annota in un suo romanzo (Il dono) le tipologie di date usate dagli autori: “molti romanzi, per esempio tutti quelli tedeschi, iniziano con una data, ma solo gli autori russi, in virtù dell’originale onestà della nostra letteratura, tacciono l’ultima cifra”. Tolstoj non fa eccezione, tace la cifra finale dell’anno, ma segnala il giorno, un 17 gennaio, in cui la prostituta Màslova, una delle protagoniste del romanzo Resurrezione viene coinvolta in un delitto che la porterà in tribunale. Lì, fra i giurati, ritrova il nobile che la sedusse da ragazzina, segnando la sua esistenza futura. Mentre l’uomo riflette sulla catena di conseguenze delle sue azioni, la data del 17 gennaio risuona più volte nell’aula di giustizia.
Dicono del libro
“Basato su un episodio realmente accaduto al procuratore Koni, amico di Tolstoj, Resurrezione narra la vicenda del giovane aristocratico Nehjiudov che, giurato a un processo, si trova di fronte la donna che lui ha sedotto, provocandone la caduta e spingendola sulla via del crimine. Divorato dal rimorso, abbandona la propria vita agiata per seguirla durante la deportazione, dona le terre ai contadini e le propone di sposarla ma, respinto, si rifugia nel Vangelo. Pubblicato a partire dal 1898 ma a lungo meditato, Resurrezione è il romanzo della crisi spirituale di Tolstoj che, ormai settantenne, arriva a rinnegare gli scritti precedenti e legittima la letteratura solo se suscita sentimenti di fratellanza e amore”
(dall’edizione Mondadori cit.)